MILANO - Roberto Samaden, direttore del Settore Giovanile nerazzurro, è stato ospite nel pomeriggio di SkySport24. Queste le sue dichiarazioni: "Come Inter siamo stati fortunati ad aver sempre avuto una proprietà determinata. Tutti i presidenti hanno dato continuità ai progetti inerenti il Settore Giovanile. Erick Thohir ci sprona a puntare sui giovani e con Piero Ausilio lavoriamo sempre a stretto contatto".
"In tutta Europa si investe molto sui giovani, sulle strutture e sul medio-lungo periodo. In Italia siamo ancora indietro. A mio parere manca un collegamento diretto tra la prima squadra e le giovanili".
"La maggior parte della società europee ha costruito 'Squadre B' e un ponte tra prima squadra e giovanili ci sarà un motivo. Bisogna dare la possibilità ai ragazzi di giocare, non solo nelle amichevoli ma anche nella gare più importanti. La Serie A è una lega molto equilibrata, per i giovani non è facile inserirsi. A volte abbiamo l'abitudine di allungare il percorso dei ragazzi prima di farli arrivare ad alti livelli".
Un confronto poi tra i guadagni derivanti dalle cessioni dei giocatori dei vivai delle prime cinque nazioni europee: "La Francia è al primo posto in questa classifica, c'è grande progettualità e ci sono molti talenti. Anche il Belgio sta migliorando in questa graduatoria. Negli ultimi 10 anni come Inter abbiamo ricavato dalle cessioni di giocatori appartenenti alle giovanili 150 milioni di euro con una media di 15 milioni all'anno. La nuova proprietà vuole puntare molto sui giovani, se avessimo avuto una seconda squadra magari qualche ragazzo poteva essere titolare nella prima".
Infine una risposta sulla gestione dei giovani in Italia: "Ci siamo accorti anche noi di dover puntare sui giovani. La federazione sta investendo principalmente sui centri territoriali, adesso anche i club dovranno iniziare a investire sul medio-lungo periodo. La tradizione calcistica della nostra nazione porterà a grandi risultati".