MILANO - Su Inter Channel torna Inter Legends, con una puntata dedicata a Walter Samuel per ripercorrere la carriera di The Wall, dall'arrivo in nerazzurro al trionfo di Madrid: "Giacinto Facchetti ci ha ricevuto e durante la presentazione sono stato vicino a lui, un onore perché lui ha scritto la storia dell'Inter".
La prima partita ufficiale di Samuel all'Inter è la Supercoppa italiana in casa della Juventus, la prima in campionato "The Wall" la gioca contro il Chievo Verona ed è subito gol, decisivo: "Luis Figo, che è arrivato con me, mi ha fatto un bel cross. È stato bello, non potevo iniziare meglio".
L'anno successivo, a causa anche di qualche infortunio e di un Materazzi ad altissimi livelli, per la prima volta in carriera Walter gioca con meno continuità: "Anche al Real Madrid dove ero criticato per lo meno giocavo sempre. Sapevo che Marco stava facendo benissimo e per me no nera facile, ma ho pensato di più al gruppo che a me stesso, mi sono messo a disposizione e mi è servito davvero come esperienza".
Nonostante ciò è l'anno più prolifico della carriera di Samuel: "Non era il mio mestiere fare gol, ma ho avuto qualche occasione e anche un po' di fortuna. Al momento mi dava fastidio non giocare, ma ero giovane, mi sono reso conto con l'età di quanto sia stato importante".
La stagione 2007/2008 parte bene per Samuel e tutta l'Inter, poi nel derby a pochi giorni dal Natale arriva l'infortunio al crociato: "Sapevo che era successo qualcosa di brutto, al momento ho continuato a correre fino a che ho potuto. È stato brutto ma ora non ci penso più di tanto, solo mi è dispiaciuto non esserci e andare tante volte allo stadio a vedere i compagni senza poterli aiutare"
In estate va via Mancini e arriva Mourinho, e Walter è pronto a tornare in campo: "All'inizio non me lo aspettavo neanche, anche se avevo provato in amichevole. Normalmente sono tranquillo prima delle partite, ma alla vigilia della sfida con l'Udinese non ho dormito, sono onesto. Una volta iniziata la partita però ho pensato solo a giocare. Paradossalmente forse l'infortunio mi ha allungato la carriera"
"Giocavamo molto bene in quel periodo, anche quando andavamo in trasferta gli avversari ci rispettavano. Era molto gratificante".
Si arriva così all'anno del Triplete. Nel girone Samuel segna un gol decisivo contro la Dinamo a San Siro: "È vero, ma la Champions è difficile, sempre. Abbiamo incontrato il Barcellona anche nel girone, che in quel momento era la squadra forse migliore del mondo"
Prima di arrivare alla fase decisiva dell'Europa, si passa per un match decisivo contro il Siena. Nel finale, sul 3-3, l'Inter chiude con davanti Arnautovic, Stevanovic, Sneijder, Pandev, Milito e...: "Ho avuto la fortuna di trovarmi lì in quel momento, se ci penso quando abbiamo pareggiato con Wes io volevo tornare in difesa. La corsa senza maglia è piaciuta, è rimasta impressa, mi è venuta spontanea"
Passato il girone si arriva alle sfide a eliminazione diretta in Champions League. Agli ottavi c'è il Chelsea di Didier Drogba: "Sapevamo di non poter cedere un centimetro, lui è uno tosto, ha tanta forza, può fare gol con qualsiasi pallone. Anche Lucio ha fatto una grandissima partita". Poi arriva la sfida con il Barcellona di Ibrahimovic: "Lui è stato importante anche qui all'Inter, è stato difficile per noi reggere la pressione e tanti minuti con l'uomo in meno durante la gara di ritorno. L'obiettivo di tutti era andare a Madrid".
L'Inter aspetta la Coppa da 45 anni eppure la squadra è tranquilla e quasi sicura di vincere: "Abbiamo preparato bene la partita con il mister, quando siamo entrati in campo abbiamo vissuto un'esperienza unica, in quel momento sapevamo tutti quello che dovevamo fare pur avendo passato dei momenti di sofferenza".
Dopo le grandi vittorie Samuel si toglie ancora qualche soddisfazione personale, come quella della decima vittoria su dieci derby di campionato giocati. E ci mette la firma: "Non lo sapevo, prima che uscisse sui giornali. Ho vissuto quella bellissima sensazione di fare un gol in un derby, non mi era mai capitato con l'Inter".