MILANO - Il direttore sportivo dei nerazzurri Piero Ausilio è intervenuto ai microfoni di "Radio Anch'io Sport", sulle frequenze di Radio 1 rispondendo alle domande degli ospiti in studio e degli ascoltatori, toccando diversi temi di attualità.
Sugli obiettivi stagionali:
"Quando si inizia una stagione si pensa sempre a fare il meglio. L'Inter ha sempre il dovere di pensare di vincere tutte le partite perché questa deve essere la mentalità di una squadra come la nostra. Abbiamo cambiato tantissimi calciatori e iniziato un processo. Le griglie di partenza di agosto erano diverse, ci aspettavano tutti dal quinto posto in giù. Siamo quarti, abbiamo più punti e una posizione migliore dell'anno scorso, siamo in linea con quello che poteva essere la programmazione di inizio anno".
Futuro e Champions:
"Provare a rientrare in Champions era un obiettivo di questa stagione e lo è ancora, giocheremo tutte le partite provandoci perché di sorprese se ne vedono ovunque. Noi ci dobbiamo provare e vedremo alla fine come sarà andata. Cercheremo di rinforzarci ulteriormente per cercare di tornare presto in Champions".
Moratti di nuovo presidente?
"Cerco di fare bene il mio lavoro e con il mio gruppo non ci occupiamo di politica societaria. Ho lavorato benissimo col dottor Moratti e lavoro benissimo con il presidente Thohir, che è azionista di maggioranza e vuole andare avanti con l'Inter, ha detto che sta cercando azionisti di minoranza. Stiamo programmando il futuro dell'Inter e lo stiamo facendo con il presidente Thohir".
Fairplay finanziario e mercato:
"I soldi incassati da Guarin non li abbiamo ancora spesi, li spenderemo tra due anni. Eder è un prestito biennale, è stata un'operazione particolare. La cessione di Guarin invece è stata monetizzata subito. I nostri attaccanti non si discutono dal punto di vista qualitativo: ci aspettavamo forse più gol, dal punto di vista realizzativo sono stati un po' al di sotto delle altre stagioni".
"Potevamo prendere un centrocampista? Forse sì, ne avevamo anche individuato uno, ma non c'era un regista sul mercato alle condizioni economiche giuste per poter essere preso. In quel momento ci mancavano i gol, abbiamo preso un attaccante diverso da quelli che abbiamo, che può giocare in un 4-2-3-1, attaccante della Nazionale italiana che aveva segnato 12 gol. Avrà tante occasioni in futuro per dimostrare il suo valore. Biglia? Non c'è mai stato l'interesse. C'è un apprezzamento per questo giocatore e per le sue qualità. Provate a chiedere a Lotito però se Biglia è in vendita e quanto eventualmente potrebbe costare".
Su Mancini:
"Abbiamo deciso di riprogrammare la nuova Inter e bisogna passare attraverso momenti di crescita e anche di difficoltà. Il lavoro sta già dando risultati, abbiamo 13 punti in più rispetto alla stagione passata e 5 posizioni in più. Sono arrivati giocatori di qualità, ma ne è cambiato il 50%. Noi andiamo avanti con Mancini e con questi giocatori e se si potrà miglioreremo qualcosa per il futuro. Ognuno di noi si guarda dentro, Mancini si è dato un voto basso per stimolare ancora di più i giocatori. Ognuno di noi può migliorare: il direttore sportivo, l'allenatore, i giocatori".
Budget e progetto:
"Noi dobbiamo solo seguire questa strada, non abbiamo alternative. L'Inter ha tra virgolette un contratto con la Uefa e deve rispettare dei parametri attraverso una politica di autofinanziamento. Si può anche fare calcio in questo modo, un calcio un po' più attento con una programmazione che stiamo percorrendo da un paio d'anni. La crescita magari sarà un po' più lenta ma non si può prescindere dai valori Uefa".
Inter più italiana in futuro?
"Ci stiamo provando, Eder è un segnale in questa direzione. Non è facile, quando si parla di italiani bisogna approfondire il concetto. Biabiany o Icardi sono arrivati in Italia a 16 anni e si sono formati qui. Ci sono calciatori italiani bravi e vorremo prenderli se fosse possibile, ma alcune valutazioni sono molto alte. A parità di qualità cerchiamo l'italiano rispetto allo straniero".
Arbitri e campionato:
"Una stagione è lunga, ci sono tantissime partite. Nella settimana in cui subisci un torto ti senti un po' così... ma ci sono errori degli arbitri, dei calciatori, dei dirigenti, voglio credere sempre nello sport, buona fede, lealtà, che appartengono al campionato italiano. Non credo in un campionato condizionato".
Sulla cessione di Kovacic:
"Io devo fare i conti con tante cose. L'abbiamo preso giovanissimo, lo abbiamo valorizzato e lo abbiamo venduto al Real Madrid per tantissimi soldi. In certe situazioni diventa difficile trattenere i giocatori, non er possibile per tanti motivi".
Bilancio finale:
"Il voto dell'Inter oggi? 6, la sufficienza è data dal fatto che la posizione rispecchi i valori del campionato espressi ai primi di settembre. Può essere ampiamente migliorato ma non posso parlare di insufficienza. Arrivare dietro Juventus, Napoli e Roma non piace al tifoso, al dirigente e all'allenatore".
Su Icardi:
"Mauro è un giocatore troppo importante per privarsene. Alla sua età ha realizzato già 50 gol, ha una media di un gol ogni due partite. È il capitano e su di lui stiamo costruendo, inserendo elementi adatti a giocare nell'Inter. Stiamo cercando di fare il possibile per tornare presto nelle primissime posizioni".