MILANO - A poche ore dall'inizio di un nuovo anno nerazzurro e di tante nuove sfide da affrontare, Roberto Mancini tira le somme del suo 2015 sulla panchina interista: "Nei primi mesi abbiamo faticato un po' - racconta ai microfoni di Inter Channel -. I ragazzi volevano fare bene da subito e, secondo me, ci sono anche riusciti. Nel calcio però contano i risultati e abbiamo perso tante partite che non meritavamo di perdere. Si poteva fare sicuramente qualcosa in più, ma alla fine è stato importante il lavoro che abbiamo fatto. Pur non avendo raggiunto gli obiettivi prefissati, abbiamo messo una buona base per questa stagione".
"Costruire una squadra non è semplice, ma con tanta passione, volontà e lavoro alla fine i risultati si ottengono. Negli ultimi anni l'Inter non è stata dove meritava di essere. È un club che, per il suo blasone, dovrebbe giocare sempre in Champions League e lottare per lo scudetto. Questo deve essere il nostro obiettivo e sono contento di essere stato scelto dal presidente Thohir".
A febbraio i primi segnali di risveglio? Il tecnico nerazzurro risponde così: "Abbiamo vinto tre partite consecutive, non accadeva da tempo. Forse in quel momento avremmo dovuto spingere un po' di più sull'acceleratore ma quando si cerca di mettere insieme le cose può anche capitare di sbagliare. Nel finale di stagione abbiamo fatto vedere le cose migliori ma abbiamo perso delle partite assurde. Da lì, però, siamo ripartiti per costruire l'Inter di oggi. I giocatori hanno lavorato bene nei primi sei mesi, io ho imparato a conoscerli meglio e in estate abbiamo fatto degli innesti che ci hanno aiutato a migliorare".
"L'inizio della nuova stagione speravo potesse essere positivo per darci consapevolezza delle nostre qualità, pur sapendo che ci sono squadre più pronte di noi. Se penso alle trasferte di Palermo e Genova, ci manca qualche punto perché fino ad oggi non abbiamo avuto grande sorte. Anche nelle partite vinte 1-0 abbiamo difeso bene e concesso poco. Se anche la fortuna girasse un po' dalla nostra parte, potremmo fare meglio. A Napoli la svolta? Sicuramente se giochi al 'San Paolo' per tutto il secondo tempo in 10 contro 11 e riesci a metterli sotto e a meritare di pareggiare, le tue convinzioni cambiano e per quello che ci riguarda ora la squadra è più consapevole. Ci sono partite importanti che trasformano il tuo pensiero. Quella lo è stata e ci può dare tanto".
Chiusura dedicata ai buoni propositi per l'anno nuovo: "Il nostro obiettivo è tornare in Champions League. Cinque squadre in quattro punti è una situazione affascinante. Scudetto? Noi siamo lì e se saremo ancora in alto a tre-quattro giornate dalla fine potremo parlarne. Per ora c'è ancora tempo, dobbiamo lavorare e stare attenti alla partita della ripresa, che insieme a quella prima del Natale è la più complicata. Però tutti hanno dato il massimo e se siamo lì è merito di tutti i giocatori. È un onore per me essere all'Inter e speriamo che sia veramente un buon 2016 perché l'Inter non può star fuori dalla Champions League".
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