APPIANO GENTILE - Direttamente dal centro sportivo "Angelo Moratti", il difensore nerazzurro Davide Santon ha parlato ai microfoni di SportMediaset. L'intervista è cominciata commentando proprio l'ultima partita giocata, il derby: "Con il Milan abbiamo fatto una bellissima partita, la squadra ha giocato bene e avrebbe meritato di vincere. Purtroppo il gol non è arrivato e forse c'era un rigore per noi. C'era una splendida atmosfera, lo stadio era pieno e speriamo sia così anche per le prossime partite".
Un giudizio poi sul momento della squadra: "Siamo ancora in una fase di evoluzione, sono arrivati tanti giocatori, la squadra è totalmente cambiata rispetto alla mia Inter di quattro anni fa. Si sta lavorando per dare una nuova identità e su questo il mister sta lavorando. Allora c'erano leader importanti come Zanetti e Cambiasso, ma penso che siano arrivati altrettanti buoni giocatori come Vidic che ha giocato tanti anni in un grande club, però serve tempo per ambientarsi, non è facile. Vale lo stesso per Shaqiri e Brozovic ad esempio. Serve ancora un po' di tempo, bisogna avere pazienza".
E sul futuro? "Il mister e la società sanno cosa devono fare a proposito del mercato, vedremo. Yaya Touré? Ci ho giocato contro, quando il Manchester City ha vinto il campionato lui fece doppietta al St. James's Park. Mi impressionò, è ancora un gran giocatore con corsa e qualità che ti decidono le partite".
Si parla poi dell'allenatore Roberto Mancini: "Il mister è una brava persona, che parla tanto con i giocatori, che ha vinto ovunque è andato. Penso sia giusto ripartire da lui" e del presidente Erick Thohir: "Ci dà una mano in più per affrontare le partite in certi modi, ci lascia tranquilli, non ci mette pressione".
Infine, Santon analizza questi suoi mesi in nerazzurro: "Non so che voto darmi, penso di aver dato la mia mano alla squadra, sono arrivato dopo un periodo di infortuni, di nove mesi. Non pensavo di giocare titolare e invece ho iniziato a giocare subito. Ovvio, sono sempre stato bene. Fisicamente sono calato un po', ma è anche normale dopo un tot di partite consecutive. Per ora però non ho ancora fatto niente per aiutare la squadra. Ora l'Europa è lontana ma ci sono ancora tante partita prima della fine del campionato, dobbiamo provare a vincere più partite possibile per far crescere la mentalità della squadra".
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