MILANO - Le immagini sono in bianco e nero. I ricordi, invece, a colori, eccome. Fortissimi, vivissimi, accesi. Perché quella era la Grande Inter. Perché quella partita Luis Suarez ce l'ha ben in mente. Perché Juventus-Inter del 22 ottobre 1961 non si può dimenticare.
L'Inter di Herrera va allo Stadio Comunale di Torino e sbanca: finisce 4-2 per i nerazzurri e Suarez (come spesso accadeva in quella squadra) entra nel tabellino segnando il secondo vantaggio nerazzurro. La Juventus, avversario mai banale: «C'era molta rivalità da tutte e due le parti. Era una partita speciale», dice Suarez.
"Il Mago tutte le settimane ne inventava una. Del resto, non gli piaceva la routine. Ci caricava tantissimo, fino al limite. E magari il giorno prima del match ci diceva: 'siete più forti voi', oppure, 'dobbiamo vincere il campionato'. Noi, poi, lo seguivamo alla lettera, ovviamente".
E quella partita? "Si era messa bene. Dopo averla sbloccata abbiamo avuto la consapevolezza di essere superiori, abbiamo giocato liscio e vinta alla grande. Quella, va detto, era un'Inter fortissima".
Suarez, come detto, segna dal dischetto: "Non importa se giochi al Comunale o da altre parti: se vuoi diventare grande devi giocare sempre contro tutto e tutti e non farti influenzare da nessuno. Io tiravo i rigori cercando di spiazzare il portiere. Il rigore è restare calmi, avere fiducia. E soprattutto: devi partire con un'idea e non cambiarla mai". Proprio come le immagini di una partita mai banale. Non cambiano. Restano per sempre nel cuore nerazzurro. Di Suarez. E di tutti i tifosi dell'Inter.
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