AUSILIO "CON 11 MAZZARRI IN CAMPO VINCIAMO SEMPRE 3-0"

Le parole del direttore sportivo Piero Ausilio, intervenuto a "Lunedì di rigore", trasmissione di TeleLombardia

MILANO - L'Inter, il campionato, gli obiettivi, il mercato. Tanti i temi trattati dal direttore sportivo Piero Ausilio, intervenuto a TeleLombardia, durante "Lunedì di rigore". 
 
Si parte proprio dal mercato: "Tutto quello che è stato fatto, è stato fatto in pieno accordo con tutte le componenti della società, in primis con lo staff tecnico", comincia Ausilio. "L'emergenza nel reparto offensivo è terminata con il rientro di Osvaldo. Rimanendo Guarin, abbiamo pensato che fossimo al completo. Abbiamo anche dei giovani interessanti di talento della Primavera".
 
Il direttore sportivo nerazzurro parla anche di giovani: "I tempi nel calcio sono sempre stretti, ma vedere questi giovani crescere è un dovere che avevamo, considerando il talento di questi ragazzi. Si può giocare con 2 punte, con 2 punte e un trequartista. Il problema è un altro: Palacio è arrivato infortunato dal Mondiale e non ha trovato ancora la condizione di forma ottimale, perché ha dovuto convivere con questa caviglia malconcia. L'infortunio di Osvaldo in Nazionale ha creato qualche difficoltà in più. Palacio tornerà a fare gol, Osvaldo già giovedì sarà a disposizione e anche Icardi potrà fare bene". 
 
Un passaggio anche sul mercato di gennaio ("Abbiamo l'onestà di pensare che se a dicembre ci saranno altre valutazioni da fare, le faremo, con umiltà") e quello dell'estate scorsa: "C'erano degli obiettivi economici, anche per ciò che concerne il monte salario. Il monte ingaggi di questa rosa ci costa 70 milioni di Euro. Pensate che 4 anni fa la stessa squadra, aveva comunque un costo di 180 milioni. Abbiamo lavorato seguendo i paletti del Fair Play Finanziario. Da questo non si poteva scappare. Bisognava essere seri, onesti e fa parte del nostro lavoro trovare le soluzioni". 
 
Ausilio racconta, poi, dei giocatori arrivati quest'estate: "Dodò aveva fatto un percorso alla Roma e abbiamo portato a casa un ragazzo del '92 che dopo un mese con noi è stato convocato in Nazionale. Osvaldo in prestito gratuito con diritto di riscatto a 7 milioni, è un merito. Abbiamo comprato Medel. Pensiamo che questa squadra possa competere per gli obiettivi che avevamo a inizio stagione: migliorare il quinto posto e fare in modo, fino all'ultima giornata, di tornare in Champions League".
 
Il direttore sportivo racconta anche del lavoro quotidiano di Walter Mazzarri: "Io sono ottimista per un motivo molto semplice: vediamo la luce che deve arrivare. Vedo lavorare Mazzarri tutti i giorni. So quanta carica, quanta professionalità dà alla propria squadra. Mazzarri è un grande allenatore, un grande lavoratore. Ha l'esperienza e la capacità di uscire da questo momento di difficoltà. In ogni società in cui ha lavorato ha sempre centrato l'obiettivo. Non dimentichiamo che è arrivato all'Inter come vice-campione d'Italia. Era un allenatore ambito da molte squadre. È un allenatore legittimato che ha dimostrato di meritare l'Inter. Sono sicuro che se avessimo in campo 11 Mazzarri, vinceremmo sempre 3-0. Abbiamo scelto forse una strada più lunga, ma l'allenatore aveva e ha il dovere di tirare il meglio di ogni giocatore. Dopo il Mondiale è sempre particolare fare la preparazione, non puoi pensare di avere già le risposte a settembre. Devi semplicemente aspettare. Se c'è la bontà del progetto, arriveranno i risultati". 
 
Si parla anche di futuro e di vittorie: "So in che modo possiamo arrivare a vincere: attraverso progettualità e un club che economicamente segua certi parametri economici e finanziari. Questo non vuol dire non migliorare la squadra". 
 
Capitolo infortuni: "Non è la stessa cosa se ti mancano tutti insieme Jonathan, D'Ambrosio, Nagatomo e Dodò è costretto a giocare tutte le partite. Gli esterni richiedono un dispendio fisico altissimo. Se non puoi alternare, fai fatica. Giocare ogni tre giorni, vuol dire soprattutto non allenarsi. Allenatori come Mazzarri incidono durante la settimana. Nell'ultimo mese, poi, giochi con gli stessi 11. A Parma, ad esempio, Dodò e Hernanes hanno recuperato all'ultimo, li abbiamo rischiati".
 
Durante la trasmissione si fa accenno anche alla Roma, al suo cambio di proprietà. "La Roma è arrivata dov'è ora, dopo 3 anni. Attraverso il mercato, attraverso delle buone intuizioni è nata una Roma nuova, ma la nuova proprietà è passata attraverso un percorso. Non capisco perché al presidente Thohir si debba chiedere di fare le stesse cose in pochi mesi. Il comunicato di risposta ad Agnelli? Per abitudine posso rispondere sul calcio giocato e mi viene difficile rispondere al presidente Agnelli. Lo ha fatto il mio presidente difendendo l'unica certezza che c'è: il diritto. L'Inter si è vista riconoscere uno scudetto da una Federazione, qualcuno al di sopra delle parti ce lo ha assegnato".
 
Si è parlato anche di qualche giocatore accostato ai nerazzurri: "Borini, ad esempio, è un giocatore che mi piace tantissimo. Non mi risulta però che il Liverpool lo dia in prestito o nelle condizioni economiche che dobbiamo seguire. Se a gennaio ci sarà l'occasione, ci faremo trovare pronti. Al presidente porteremo delle idee a dicembre, ma solo in caso di necessità. Se così fosse, ne parleremo tranquillamente con il presidente. Se ci fosse la possibilità di migliorare la squadra, sono sicuro che il presidente Thohir non si tirerà indietro". 
 
Infine, un accenno su Vidic. "Non penso che possa essere discusso da nessuno. Alcune prestazioni possono forse essere valutate. Prendere Vidic a parametro zero è stata un'opportunità importante. Vidic è un campione. Come tutti i campioni, dimostrerà nel tempo quello che vale".


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