WALTER MAZZARRI "RIALZARCI E LOTTARE"

Il tecnico nerazzurro ha rilasciato un'intervista all'inviato del "Derby del lunedì" in onda su ITV Italia all'indomani della partita con il Cagliari

Mister Mazzarri, dopo gli applausi di mercoledì scorso, questa domenica si sono sentiti anche dei fischi.
"È normale che ci siano stati i fischi, anzi voglio rendere merito ai nostri tifosi che sono rimasti vicino a noi fino all'ultimo provando ad aiutarci. Li ringrazio davvero. Se perdi 4 a 1 in casa è normale che ci sia dispiacere. Ma bisogna rialzarsi subito, fare una partita di livello giovedì e poi a Firenze. Pensare positivo e ricordarci che fino ad oggi questa partita rappresenta un unicum nel nostro percorso. Dobbiamo rialzarci e lottare".

Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha parlato di un'Inter presuntuosa.
"Io sono abituato a non guardare in casa di altri. Al di là del fatto che hanno vinto ieri penso che ognuno debba guardare in casa propria".

C'è un gap incolmabile con Juventus e Roma?
"Alla quinta di campionato, in generale, noi addetti ai lavori non diamo giudizi definitivi. E' chiaro che Juventus e Roma sono partite benissimo e hanno fatto ottimi risultati. E' stato creato un solco con le inseguitrici. Ma niente è definitivo nel calcio, tantomeno quanto accade alla quinta giornata. In Italia siamo particolarmente bravi nel portare tutti dalle stelle alle stalle e viceversa a seconda delle situazioni. Tre giorni fa sembrava che l'Inter giocasse bene e il suo allenatore azzeccasse tutti i cambi. Adesso è cambiato tutto. Poi ovviamente se fai male come ieri è giusto che tu prenda i fischi. Però da lì a dare giudizi definitivi... farei più attenzione. E' meglio conservare più equilibrio. Per lo meno per noi addetti ai lavori. Aspettiamo e guardiamo alla distanza".

Mauro Icardi è maturato?
"Al di là dell'aspetto tecnico-tattico è maturato da un punto di vista professionale. Sta lavorando in maniera impeccabile. Già l'anno scorso, stagione in cui ha avuto tanti problemi fisici, si era impegnato tantissimo. Ma quest'anno sta maturando ancora di più da questo punto di vista che nel calcio moderno è fondamentale. Anche Kovacic è cresciuto moltissimo soprattutto sull'intensità".

Anche oggi non firmerebbe per il terzo posto?
"Io sto cercando di dare continuità a questa squadra e una mentalità che possa portare nel più breve tempo possibile a competere ai livelli che sono alla dimensione dell'Inter. Gli alti e bassi per esempio della partita di ieri ci indicano che bisogna lavorare ancora tanto. Di principio io non dichiaro obiettivi perché non mi accontento mai, quindi indicare una posizione vuol dire non avere la possibilità, volendo, di fare meglio. Credo che quello che debba fare un allenatore è portare i giocatori a pensare che la prossima partita sia sempre la più difficile, a vedere le insidie. Quello che non abbiamo fatto col Cagliari. Forse perché è un gruppo nuovo che è composto di calciatori che si stanno amalgamando bene tra di loro. Sono state fatte tante scelte e mi viene da dire che possa succedere che si vada incontro anche a qualche incidente di percorso".

E' pericoloso pronunciare la parola scudetto a Milano?
"Dopo una sconfitta come quella di ieri direi di si. Bisogna solo lavorare, rialzarci in fretta con grinta e lottare da grande squadra".


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