MILANO - E' nato a Bagnara Calabra, centrocampista classe 1971, Benito Carbone detto Benny, 43 presenze in nerazzurro e 4 reti dalla stagione, unica stagione davvero significativa quella del 1996/97. L'accento calabrese l'ha perso definitivamente in Inghilterra, allo Sheffield per sei anni. C'è ancora chi in sede si ricorda il giorno della sua cessione, le sue domande su un mondo, quello del calcio inglese, che poi non avrebbe più avuto segreti per lui. "Attualmente lavoro per il Leeds, faccio il responsabile dell'area tecnica e del settore giovanile. E sono allenatore dell'Under 21. Sono felicissimo, vivo a Leeds".
La sua più grande emozione è stata la prima partita giocata in nerazzurro e si capisce perché.
"A distanza di anni, la maglia nerazzurra è stata la maglia che mi ha dato più soddisfazione, indossarla è stato un sogno per me che era interista e venivo da una famiglia di interisti'.
Rimpianti?
"Allora ho fatto un passo, nell'andarmene, molto azzardato e molto veloce. Il mio rimpianto è di non essere rimasto in nerazzurro, avevo altri quattro anni di contratto, potevo rimanere, considerando che era la mia squadra del cuore".
Di San Siro ha un ricordo particolare.
"Di San Siro io ricordo i fischi, non a me, ma agli avversari, per esempio nel derby, assordanti. Uno stadio fortissimo, uno dei più importanti al mondo. Sono felicissimo di essere sceso su quel campo".
Chi vince il Mondiale?
"Il Brasile, perché è una squadra molto competitiva e gioca in casa. Speriamo che noi italiani si faccia comunque bella figura".