ARMANDO PICCHI, LA MOSTRA A PALAZZO SORMANI

Dal 12 giugno, giorno dell'inaugurazione, al 22 luglio presso la biblioteca centrale in C.so di Porta Vittoria, 6 a Milano. Ingresso libero dalle 9.00 alle 19.30, dal lunedì al sabato

MILANO - Una mostra fotografica e documentaria su Armando Picchi, il mitico Capitano della Grande Inter. La curatrice e l'organizzatore (Serenella Calderara e Pierluigi Arcidiacono) ne avevano proposto una versione meno estesa, nella primavera 2011 (in occasione dei quarant'anni dalla scomparsa del giocatore) prima al Museo di San Siro, poi, a Villa Fabbricotti a Livorno, città natale di Picchi.

Così, erano nate anche due opere, un libro scritto proprio da Arcidiacono: 'Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù', ricco di oltre 150 fotografie messe a disposizione dalla famiglia Picchi; un documentario-film, stimolato da una giornalista del quotidiano Il Tirreno (Maria Antonietta Schiavina) e realizzato dal regista Massimo Ferrari: 'Armando Picchi - Diario di Bordo del Capitano' (che sarà proiettato il giorno dell'inaugurazione della mostra).

Ai dirigenti della Biblioteca Comunale Centrale di Milano, che i milanesi chiamano 'la Sormani', l'evento non era passato inosservato e, specialmente, non erano rimasti indifferenti ai contenuti. Sarebbe, infatti, un errore considerare solo una mostra sullo sport e sul calcio quanto proposto su Armando Picchi. A emergere è prevalentemente l'uomo: è così nei vari libri dedicati a Picchi, tra i quali 'Capitano, mio Capitano' di Nando dalla Chiesa (vincitore del Premio Bancarella Sport nel 2000); è così nel documentario del regista Ferrari; è così in questa mostra 'Armando Picchi, libero davvero' dove le sole fotografie sarebbero sufficienti a raccontare la storia, la passione, l'umanità e la spiritualità di Picchi.

Lui era libero, libero davvero... Libero dagli schemi comuni, perché dopo ogni partita (allora si giocava la domenica) il giorno seguente andava spesso a mangiare a casa di sua madre a Livorno; libero dalla schiavitù della celebrità, perché i suoi amici sono sempre rimasti gli stessi (quelli che lo chiamavano Armandino) ed è con loro che trascorreva le vacanze estive nella sua Livorno, ai 'Bagni Fiume', ed è con loro che affrontava interminabili partite nel gabbione (gioco antenato del calcetto). Armando Picchi era libero dalla schiavitù della ricchezza, perché era generoso con tutti e faceva molte opere di beneficenza e in questa sua attività coinvolgeva sovente anche i compagni di squadra dell'Inter. Infine, Picchi era libero sul campo di gioco, sia come ruolo, sia in quella sua sbarazzina 'disobbedienza' nei confronti di un altro grande personaggio dell'Inter di Angelo Moratti, 'il Mago' Helenio Herrera.

Alla mostra 'Armando Picchi, libero davvero' sarà presente come ospite particolare la Coppa dei Campioni vinta nel 1964 dai nerazzurri (che quest'anno ha festeggiato il proprio cinquantenario) e sollevata a Vienna da Capitan Picchi, la prima conquistata dall'Inter. Ci sarà la Coppa Intercontinentale, vinta sempre nel 1964. Ci saranno le fotografie e i documenti personali dell'atleta; il busto messo a disposizione dal Museo San Siro e le maglie delle Finali (europea e mondiale) vinte nel 1964 e messe a disposizione dalla SMS di Milano (Servizi Museali e Sportivi). Ma ci sarà, soprattutto e solo per l'occasione un profondo arricchimento culturale fornito dalla Biblioteca 'Sormani' che ha messo a disposizione i giornali dell'epoca.

L'inaugurazione della mostra è aperta al pubblico e si svolgerà giovedì 12 giugno alle ore 19.00. La mostra rimarrà aperta sino al 22 luglio.

L'orario di visita è dalle 9.00 alle 19.30 (dal lunedì al sabato) con ingresso libero.



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