CASTELLAZZI "QUATTRO ANNI SPLENDIDI, LE STRADE SI DIVIDONO MA I RICORDI RESTERANNO"

Ai microfoni di Inter Channel, il portiere nerazzurro saluta l'Inter, i tifosi e tutti coloro che hanno condiviso con lui questa bellissima avventura

APPIANO GENTILE - Un addio all'Inter, o forse solo un arrivederci, perchè le strade potrebbero incrociarsi ancora in nuove vesti. Luca Castellazzi, dopo quattro stagioni e 36 presenze in maglia nerazzurro, traccia un bilancio e saluta tutti i compagni di questa bella avventura durante un'intervista a Inter Channel.

E' arrivata la fine della stagione, il momento dei saluti, quattro anni in nerazzurro. Qual è il primo pensiero che ti viene in mente?

"Sono stati quattro splendidi, intensi e di conseguenza è un peccato, dispiace salutare. Ma siamo professionisti e fa parte della vita di noi calciatori, di conseguenza rimarranno i ricordi, che sono bei ricordi. Le strade si dividono, ognuno andrà per la propria ma sono contento perchè ho vissuto quattro anni veramente belli in un ambiente eccezionale e questo me lo ricorderò per tutta la vita".

C'è un grazie particolare che ti senti di dire a qualcuno di questi anni di Inter?

"Io farei un grazie generale ai compagni, ne ho visti tanti e mi sono trovato benissimo, penso di essere stato apprezzato anche da loro e rispettato da tutti. Poi tutti coloro con i quali abbiamo condiviso la quotidianità del lavoro e quindi i terapisti, i dottori, tutte le persone che lavorano alla "Pinetina", voi di Inter Channel, angeli custodi dei nostri allenamenti e post allenamenti. Tutti, chi ha vissuto vicino a noi e chi ha dato un proprio contributo affinchè la domenica si cercasse di fare un risultato positivo. Di conseguenza a tutte quelle persone che hanno contribuito in modo loro, a seconda dei ruoli, al bene dell'Inter".

In che cosa ti senti cambiato, maturato o cresciuto?

"I primi due anni ho giocato tanto come secondo, sfortunamente per i numerosi infortuni di Julio Cesar nei suoi ultimi due anni qui. L'anno scorso sono stato, invece, più ai margini per un brutto infortunio alla spalla e di conseguenza ho vissuto un'annata un po' più distaccata: lavoravo in altri orari, sempre con i terapisti e il dottore. Quest'anno invece ho fatto il terzo, un nuovo ruolo, forse non essendo coinvolto al cento per cento nella partita, con la stessa tensione perchè sai che per giocare sarebbe dovuta succedere quasi una catastrofe (ndr, sorride), cercavi di auitare il gruppo in altri modi. Durante la settimana lavorando sempre al massimo come se dovessi giocare, e credo per questo che la mia professionalità mi sarà sempre riconosciuta, e poi la domenica dando una mano a gestire nel tensione dei compagni e aiutando chi era protagonista, visto che io non lo ero".

Che cosa ti mancherà maggiormente dell'ambiente Inter?

"Sicuramente mi mancherà il contatto umano, perchè penso e spero di aver lasciato un ottimo rapporto con tutti, la quotidianità dei rapporti con le persone sul campo e fuori. Dispiace perchè poi sono le prime cose che ti vengono a mancare, i gesti che adesso noi diamo per scontati. E poi chiaramente San Siro, ci pensavo durante l'ultima partita. Mi va bene perchè sono di Milano e quindi lo rivedrò, ma da dentro, da interista era l'ultima volta e me ne sono reso conto proprio alla fine. Sono quelle cose alle quali non pensi, ma delle quali ti accorgi quando poi ti vengono a mancare".

Allora Luca, in bocca al lupo e buona fortuna per la continuazione della tua carriera.

"Ci provo, sono integro fisicamente, ho ancora tanta voglia e la conferma che durante la settimana mi diverto ancora da allenarmi e a stare nel gruppo. Quindi, se ci sarà un'occasione interessante, continuerò a giocare perchè è la mia vita e spero di continuare ancora per molto. Grazie a tutti voi per quello che mi avete dato".




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