APPIANO GENTILE - "Ho sentito quello che ha detto Valentino Rossi e lo ringrazio, mi ha fatto piacere che abbia parlato di serietà, sia professionale che come uomo. E poi ci sono i giocatori, le poche persone che sanno quello che dico, come lavoro. Ringrazio tutti per gli attestati di stima", Walter Mazzarri inizia così la conferenza stampa di presentazione di Inter-Bologna.
"A un allenatore capita poche volte che la società cambi assetto ad annata in corso. Di solito la nuova proprietà cambia allenatore a prescindere: ma tutto ciò che ho fatto nella mia carriera hanno messo il presidente Thohir nelle condizioni di prendere la decisione di andare avanti insieme. Mi piace che sia lui a dirlo, io sono un suo dipendente, forse il più importante, perchè responsabile della parte tecnica su cui si basa il lavoro di tutti i giorni.
Momento più difficile della mia carriera? Ne ho passati di peggiori, anche perché mi so isolare. Le analisi a campionato in corso non mi interessano, quando sarà finita l'annata saprete cosa ne penso, ma durante l'anno mi interessa solo la partita successiva, come quella di domani sera col Bologna. Non è una partita facile, nel campionato italiano non ce ne sono in generale. Dobbiamo continuare a lavorare sugli errori fatti, sulla crescita e sull'unità d'intenti, come dopo Livorno, per cercare di cogliere i risultati migliori, per portare più in alto possibile questa squadra già da quest'anno. Sarà così più facile programmare le prossime stagioni.
Se andiamo a vedere la prestazione dei 95' si può fare un'analisi della squadra e della sua prestazione, ma nel calcio ci sono gli episodi, non si può pensare, ad esempio, di prevedere un errore. Anche il passaggio sbagliato di un giocatore che ha sempre giocato e fatto bene può capitare in una giornata storta. Non si può dare una spiegazione logica, ma rimane tutto il resto, e io lavoro su quello. Per questo parlo di fare prestazioni tali da raccogliere più punti possibili. Quanti? Non posso saperlo. A fine anno col presidente faremo delle valutazioni, come se mandare a giocare in prestito un giocatore o meno, sono decisioni che competono la società tutta, come ad esempio anche il direttore tecnico Piero Ausilio.
In generale, vorrei che si pensasse sempre di avere davanti un pericolo, la squadra importante non deve sottovalutare l'insidia. Secondo me è successo questo. Davamo l'impressione di essere padroni della partita e non abbiamo visto il pericolo. Se invece del primo gol, il Livorno avesse colpito la traversa, allora ci saremmo scossi, come successo con l'Atalanta.
Io vado dritto per la mia strada, quella della serietà e del lavoro. Farò il possibile e l'impossibile per portare questa squadra più in alto possibile. Credo e ribadisco che in base a come finiremo sarà più facile programmare il futuro.
La crescita io la vedo, voi non considerate impianto tattico e ordine di squadra. La disattenzione non è controllabile, è oggetto di valutazione della personalità del giocatore stesso. Sto raccogliendo dei dati per capire che chi dovrà rimanere in questa squadra dovrà avere certe caratteristiche. Tre, quattro amnesia all'anno ci possono stare, trenta no. Abbiamo un ottimo approccio in trasferta, come l'abbiamo avuto anche nell'ultima partita. Questo è ciò che si vede per esempio. Ma ci sono valutazioni che fai ma non puoi rendere note nel corso dell'anno. Alla fine della stagione se ne parlerà.
Campione è una parola generica. Io dico che per stare ad altissimi livelli ci vuole una costanza di concentrazione costante, non è facile. Le squadre medie che fanno un campionato medio hanno alti e bassi. Ecco perchè tanti ragazzi hanno passato dei momenti così, c'è un bisogno di un allenamento mentale per sostenere certi ritmi e l'abitudine. L'altalenanza di rendimento va tenuta in considerazione, l'allenatore e il suo staff ci lavorano tutti i giorni, questa è la verità.
Le scelte e i cambi praticamente li preparo prima, un allenatore professionista li fa in base a una certa logica. Hernanes era uno dei pochi che aveva giocato, ma c'è da considerare che abbiamo avuto partita ogni tre, quattro giorni. Samuel ad esempio ha giocato perchè veniva da una partita sola, Ranocchia da tre, si basa sulle logiche.
Io vorrei che col Bologna partissimo subito col piede giusto. Nelle ultime partite la squadra ha comunque prodotto tanto. Spero di partire subito come abbiamo fatto nei secondi tempi. A livello globale la squadra ha prodotto tanto e concesso pochissimo. Poi abbiamo provato anche qualcosa a livello tattico, speriamo che domani ci dia dei benefici.
Jonathan oggi si allena e lo valuterò, Nagatomo aveva qualche problema e ho cercato di preservarlo proprio perchè c'erano tante partite, questo ci dà la possibilità di averlo in piena efficienza domani.
Al di là delle pressioni esterne, dove ho lavorato ho sempre cercato di tenere tutti uniti. Se la proprietà si fa vedere vicina alla squadra, fa solo bene per i giocatori, fa capire che si è uniti, gli input di coinvolgimento e unione partono dall'altro. E' certamente un aiuto per l'allenatore, quindi ben venga.
Kovacic dall'inizio? E' uno dei dubbi che ho. Se non gioca lui, giocherà qualcun altro. Chi sta fuori non è mai contento. Icardi? Vorrei si facesse il conto delle palle gol creati da noi e dalle altre squadre. Io vedo oltre il risultato del momento, questa stagione la valuto in prospettiva. Ad oggi è così: la squadra produce sempre o quasi sempre più delle altre e subisce meno. Questo vale per Icardi, che ha giocato titolare nella Sampdoria e ora si trova la responsabilità di giocare titolare nell'Inter. E' diverso, perchè è un processo. Sapere che l'Inter deve andare in campo per un solo risultato: vincere. Oltretutto è giovane, guardate quanti giovani giocano in pianta stabile nei club che lottano per i vertici.
Kuzmanovic e Cambiasso fanno bene il ruolo di metodista, ma anche giocare insieme e fare il doppio mediano. Ero indeciso alla fine, ho messo Hernanes e Kuz fresco. Ha giocato bene, poi ora farò le mie valutazione per poter scegliere domattina coloro che mi sembrano i più adatti ad affrontare il Bologna.
La difesa a quattro l'abbiamo fatta tante volte, non escludo che un giorno si possa rifare, ma non credo che sia così determinante. L'importante è che i ragazzi sappiano quello che devono fare.
Ai tifosi chiedo di fare quello che hanno sempre fatto: continuare a supportare l'Inter, tutti insieme".
LIVE! CONFERENZA MAZZARRI PRE INTER-BOLOGNA 04/04/2014 H. 13:30 CEST