BERGOMI "TERZO POSTO? SI PUÒ FARE"

"A Firenze ho visto una buona squadra, più coraggiosa, bisogna continuare così. Occorre sfruttare questo momento senza porsi obiettivi, domenica dopo domenica"

MILANO - A margine dell'evento organizzato da Inter Forever al "Solo Inter", Giuseppe Bergomi, ex difensore nerazzurro, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti.

Ecco le sue parole:

"Polemiche per le mie esternazioni sulla Juventus? Io non vado bene a nessuno, neanche agli interisti (ride, ndr). Mi dà più forza perché vuol dire che faccio bene il mio lavoro. Io non ho alcun tipo di problema, semplicemente la gente deve capire che quando siamo lì cerchiamo di fare il nostro lavoro e basta, di essere imparziali sia come prima che come seconda voce".


"Riguardo la partita di Firenze, ho visto una buona Inter che ha giocato bene, ho visto bene Samuel, ha bisogno di essere protetto. Questo sistema di gioco con due punte e due mezzali offensive, propositive indicano un'Inter più coraggiosa. L'ho detto l'altra sera a Mazzarri su Sky dopo la gara: va bene, bisogna continuare così. Bisogna sfruttare questo momento senza porsi obiettivi, domenica dopo domenica".

Poi una domanda sul rientro di Mauro Icardi:
"Ha bisogno di lavorare tanto, Mazzarri lo sta gestendo bene, ha fatto un bel gol, poi nelle combinazioni con Palacio ha sbagliato perché faceva fatica, era stanco. Ha bisogno di lavorare e mettere minuti nelle gambe, ma questo ragazzo è il futuro dell'Inter, un '93 che segna con questa regolarità va solamente aspettato".

Può essere l'erede di Milito nonostante qualche comportamento un po' esagerato sui social network?
"Sì, la società ha investito molto su di lui. Per quanto riguarda quell'aspetto, io ho 50 anni e un'altra mentalità, un altro modo di vedere le cose, ma i giovani hanno bisogno di tempo per crescere. Da ogni errore deve nascere una crescita. Questi social non hanno emozioni, non ci si confronta mai con chi si ha davanti e si dicono cose che di persona non si direbbero. Crescendo, migliorerà anche dal quel punto di vista".

"Kovacic? E' un '94, io alleno ragazzi classe '95 e '96 che giocano ancora in Beretti e in Primavera. Lui è già due anni che gioca ad alto livello. Bisogna solo farlo maturare e individuare la posizione giusta. Una volta fatto, occorre dargli continuità di prestazione. Il peccato è avere solo una competizione, quindi non è facile trovare continuità".


"Se l'Inter può credere ancora nel terzo posto? Ne ero convinto all'inizio perché la rosa dell'Inter è di qualità, adesso lo è ancora di più con l'arrivo di Hernanes. Per varie problematiche la squadra ha perso dei punti nel momento più importante del campionato. Undici punti sono tanti ma mi viene in mente quello che ha fatto il Milan l'anno scorso, rimontando la Fiorentina e arrivando in Champions. L'Inter può fare un filotto, poi chi le sta davanti deve ancora giocare una finale di Tim Cup. Fondamentalmente l'Inter deve pensare a sé stessa e continuare a giocare su questi livelli".

Chiusura con una domanda riguardo Alvarez: "Si gioca in undici, però è un ragazzo di talento. Ha avuto degli alti e bassi, ma quest'anno sta facendo bene, ha dimostrato il suo valore. Non bisogna più ragionare solo sugli undici che vanno in campo ma su una rosa allargata. Se uno trova meno spazio non significa che la società non creda in lui. Ci può stare nell'arco di una stagione, di certo valutando le sue prestazioni è migliorato".


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