MAZZARRI "QUESTO MESTIERE PER IL PIACERE DI FARLO"

Il tecnico a Sky Sport 24 "Il vero fuoco lo avverto solo quando i miei giocatori mi seguono e migliorano"

MILANO - Walter Mazzarri è intervenuto questa sera negli studi di Sky Sport 24 per presentare il libro scritto con Alessandro Alciato ed edito da Rizzoli 'Il meglio deve ancora venire'. Queste le dichiarazioni del tecnico nerazzurro: "Chi ha scelto questo titolo? Sono stati loro ad avere questo idea e a me è piaciuta molto. Esce in un momento difficile per la mia squadra, e spero sia di buon auspicio per l'Inter e per i nostri tifosi.

Le immagini delle lacrime di Hernanes? Dietro ogni ruolo c'è sempre una persona. Così come dietro l'allenatore c'è un uomo. Lui, lo so da sempre, è un ragazzo d'oro.

Se ho mai pianto? Quando sono andato via da Napoli, avevo deciso di dirlo ai ragazzi, quando ho visto che cosa avevano scritto sulla lavagna e dopo mi hanno applaudito, a quel punto non ce l'ho fatta e sono andato via.

Che tipo è il presidente Erick Thohir? Ho avuto una bella impressione. E' una persona giovane ed entusiasta che ha voglia di fare e di lavorare. Facendo questo mestiere mi è piaciuto anche quello che ha detto, nel senso che ha espresso apprezzamenti sul gioco dalle mie squadre.

Mi chiamano piagnina? Questa parola per me è un'offesa incredibile. E' un termine che proprio non digerisco. Me lo attribuiscono le persone che sono solo avversari. Mai è successo che sia uscita questa frase dai tifosi delle squadre che io allenavo. Molti sono approssimativi vedono e sentono solo ciò che gli conviene e, fateci caso, sono sempre quelli che non sono dalla tua parte. Io dai miei tifosi ho sempre sentito dire che difendevo la squadra e i colori.

Non sento freddo in giacca? Ho una temperatura base di 37°C, praticamente ho sempre la febbre. E' come se giocassi la partita con i miei calciatori.

Rapporto non troppo buono con alcuni colleghi? Non è che non ce l'ho, è che non lo curo. Io sono in partita già un'ora e mezza prima, la vivo intensamente. Adesso con i colleghi cerco di stare più attento. Ma non è mai stato un motivo diverso da questo.

Se mi aspetto che qualcuno dalla lettura di questo libro si arrabbi? No, perchè anche scrivendo un libro, sono stato attento al fatto di non parlare di cose private e che tali dovevano rimanere. Per il resto si tratta di una serie di aneddoti e quello che ho scritto è realmente cosi. Del libro credo sia bello capire quello che io provavo quando vivevo determinate situazioni.

A volte ero così concentrato che non avvertivo nemmeno l'emozione della musica della Champions? E' proprio questo che spiega quanto sono in partita in quei momenti. Credo che Alessandro che mi ha frequentato, veda davvero una persona diversa da quella che sono quando sono nel 'rodeo'.

Se c'è una cosa che mi dà davvero fastidio? La cosa bella che credo di avere è che ho iniziato a fare questo mestiere in modo vero, solo per il piacere di farlo. Non ho mai puntato su altre cose. Anche il mondo della comunicazione l'ho dovuto assorbire perchè al giorno d'oggi è importante, però non mi scordo mai che il mio vero fuoco è quando i giocatori mi seguono e migliorano. Tutte le altre cose le faccio, ma meno volentieri.

Rapporto con De Laurentiis? Io ho vissuto intensamente la carriera di allenatore. Anche quando allenavo a Genova vivevo a Bogliasco. A me basta svagarmi un po', prendere un po' d'aria. Non è vero che non vivo la città, è che sono un po' schivo e magari se sono stanco, preferisco stare a casa e preparare quello che c'è da fare il giorno dopo. Tutto è stato sempre fatto in funzione del lavoro e credo che i miei presidenti lo abbiano apprezzato.

Avrei accettato la panchina dell'Inter sapendo della cessione al gruppo indonesiano? Ho preso una decisione, è successo. Il problema non me lo pongo. E' una difficoltà in più, una sfida ancora più grande.

Klopp ha detto che non lavora per allenare la migliore squadra del mondo, ma lavora per batterla? E' il discorso di quelli che dicono sono tutte finali. Serve per stimolare la propria squadra ad essere sempre attenta e concentrata ai massimi livelli".

Il mio sogno fare il presidente? Ho detto che prima di smettere con il calcio, avendo fatto tantissime esperienze, mi farebbe piacere fare anche quello.

Se stringerò la mano ad Antonio Conte prima di Juventus-Inter? Certo, l'ho già fatto. Dare la mano è un atto di cortesia e di lealtà e se a volte non lo avevo fatto era solo per l'estrema concentrazione sulla gara.

D'Ambrosio? Mi sono piaciute le motivazioni che ha avuto nell'arrivare da noi. Ha ricevuto offerte da altre squadre, ma lui aveva in testa di venire all'Inter e ho saputo che gli piaceva l'idea di essere allenato da me per il ruolo in cui gioca.

Impiego poco i giovani? Ho iniziato con la Primavera del Bologna. Andate a vedere quanti giovani ho fatto esordire nella Reggina. Riflettete sul fatto che dire giovani e basta è limitante e poi bisogna chiedere a chi dice questo: quali obiettivi di classifica si chiedono a Mazzarri con una squadra di tutti giovani? Deve vincere il campionato? I famosi parametri vanno valutati oggettivamente se no non ci capiamo. Io allenerei sempre tutti i giovani, ma se mi chiedete di vincere lo scudetto con tutti i giovani non è possibile. Guardate i due scudetti della Juventus: quanti ragazzi hanno giocato? Solo Pogba, che solo quest'anno è diventato titolare. Come ho fatto io con Insigne a Napoli. Lo stesso discorso vale per Cavani, che quando è arrivato da noi era un giovane. E Lavezzi? E Hamsik? Avevano la stessa valutazione di adesso? Ho lavorato anche per la società.

Mateo Kovacic? E' un giovane con delle qualità, ma non deve sentire la responsabilità del peso della vittoria.

Icardi? Gli ho detto di prendere esempio da chi ha vinto tutto, di considerare quanti sacrifici hanno fatto, alcuni suoi compagni, per arrivare dovo sono arrivati.

Io erede di Giancarlo Antognoni? Non ero adatto a fare il calciatore. Allenare mi piace. Io credo di riuscire a seguire un mio giocatore a 360° e prima credo ci fosse meno attenzione sui giocatori. Se da calciatore mi avessero seguito come io seguo i miei ragazzi, avrei fatto una carriera diversa.

Cosa dirò domani al presidente Thohir? Se viene alla Pinetina parlerà lui alla squadra, come è giusto che sia".






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