COME ON, PAUL INCE, COME ON

Indimenticabili: momenti, volti, azioni.

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Adesso allena in Inghilterra, si fa sentire con una certa puntualità e quel bambino che si portava ogni tanto all'allenamento, Tom, è un centrocampista, classe 1992, gioca nella stessa squadra del padre, il Blackpool e nella Nazionale inglese Under 21.
Paul Emerson Ince arriva all'Inter senza la stella che doveva fargli compagnia, Erick Cantona, che ha preferito fermarsi al Manchester United.
Non c'è stato modo, in quella primavera del '95, per convincerlo fino in fondo a venire in Italia. Ince ci arriva da solo, con un cappellino da baseball in testa, rappresenta una sfida nell'idea che un nero, anche se allora Capitano della Nazionale inglese, non avrebbe incontrato il favore del pubblico nerazzurro. Più precisamente, della Curva Nord.
In poche partite, invece, Ince ne diventa un idolo, e il coro che gli dedicano, 'Come On, Paul Ince, Come on', risuona a San Siro.
Detto 'The Governor', il Governatore, per l'autorevolezza con cui guida il centrocampo, nato in un sobborgo di Londra, Ilford, un'infazia travagliata e un'adolescenza in cui scopre il calcio, Paul Ince dirà poi che è stato proprio il pallone ad insegnargli a vivere. La sua avventura all'Inter è breve, ma indimenticabile.


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