APPIANO GENTILE - Non si ferma la corsa dell'Inter e non si ferma quella di Jonathan che, ai microfoni di Silvia Vallini, ha rilasciato un'intervista a Sky Sport 24: "Sto bene. Contro l'Udinese ho avvertito un indurimento, ma devo lavorare più di sempre. Sono felice per la squadra, che sta vivendo un buon momento".
Sulla "rinascita" di cui è stato protagonista con il lavoro di Walter Mazzarri, il difensore brasiliano spiega: "Un calciatore ha bisogno della fiducia e io devo stare tranquillo per fare bene. Il Mister mi ha parlato, mi ha dato fiducia, mi ha detto 'Punto su di te, so che hai le qualità'. E io lo ringrazio per queste parole. Sono migliorato nella parte tattica, nella fase difensiva, ma la cosa più importante è la testa e ora sono più tranquillo. Tutti si fidano di me e sono più tranquillo. Ma devo ancora migliorare, sono attento a quello che lo staff dice in allenamento e so che devo stare meglio nel fisico per poter rendere 90 minuti, con più resistenza e ancora più tattica".
Dai fischi agli applausi, anche qui si racchiude l'avventura nerazzurra di Jonathan: "Poca pazienza? No, è normale, non era la prima volta e non sarà l'ultima. Nel calcio si cambia spesso opinione, l'importante è rimanere tranquilli. Adesso siamo abituati, ma non è facile all'inizio per chi arriva da lontano. Ne ho parlato anche con Alvarez di questo, ma entrambi sapevamo che avevamo delle qualità".
Sul suo percorso che lo ha portato ad arrivare all'Inter: "Ho iniziato a giocare a calcio vicino a Belo Horizonte, dove c'è il Cruisero. Ho giocato la prima partita da professionista a 18 anni. Poi sono stato al Santos 6 mesi e sono arrivato qui. All'inizio non è facile stare lontano dalla famiglia, la pressione dei tifosi non ti aiuta. Nel 2006 ho passato un anno difficile e a superarlo mi ha aiutato tutti quelli che erano intorno a me, la famiglia, la Società. Mi sarebbe piaciuto avere a 19 anni la testa che ho adesso, ma purtroppo non è possibile".
Sulla possibilità che con il ritorno in campo di Zanetti ci sia meno spazio per lo stesso Jonathan: "Il Mister si fida di me. Il Capitano ha tanta storia alle spalle, può giocare in più ruoli e quando sarà al cento per cento l'allenatore troverà un posto anche per lui. Se sarò io a uscire, lotterò per poter trovare spazio di nuovo".
In chiusura si parla anche di Erick Thohir e della richiesta di esterni: "Quando arriva il momento di mercato, è normale guardarsi intorno. Io sono tranquillo, conosco la mia qualità e il Mister si fida di me. Il Presidente Moratti è sempre stato un grandissimo Presidente, viene sempre nello spogliatoio e saluta tutti. Sarà sempre con l'Inter. Attualmente non conosco ancora Thohir, immagino che quando arriverà, farà una riunione con tutti noi. Quello che farà sarà il bene per l'Inter e noi siamo curiosi di conoscerlo perchè si vede che è un uomo importante e ha tanti business. Viene qui per fare il bene dell'Inter e per costruire una squadra ancora più competitiva".