CAMBIASSO "UNA SQUADRA COME L'INTER HA SEMPRE VOGLIA DI VINCERE"

Il centrocampista a Sky Sport 24: "Indipendentemente da come sia andato lo scorso anno, vogliamo fare bene. La tournèe Usa ha lasciato crescite di squadra. La mano di Mazzarri si vede già"

APPIANO GENTILE - Riparte oggi dal centro sportivo "Angelo Moratti" la stagione dell'Inter che sarà la decima per Esteban Cambiasso. Il centrocampista argentino, che festeggerà i 10 anni in nerazzurro proprio nel giorno del suo compleanno nel match contro il Cittadella, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport 24 parlando, innanzittutto di ciò che ha lasciato alla squadra la tournèe americana.

"Tanti viaggi fatti", - dice sorridendo il Cuchu, che poi analizzando il lato calcistico della preparazione in Usa spiega: "Ha lasciato delle crescite di squadra al di là dei risultati, anche se essendo nel calcio è la prima cosa di cui si parla. Noi sappiamo che non possiamo soffermarci su quello, ma guardare il gioco di squadra. Se i risultati che abbiamo raccolto rischiano di deprimerci? Questa è l'Inter, non c'è tempo per deprimerci nè quando si vince ripensando alle vittorie nè quando si perde ripensando alle sconfitte".

Quando si vedrà la mano di Mazzarri, è lo stesso Cambiasso a dirlo: "Si è già vista. Forse non tutti sono riusciti a vederla subito, ma mi auguro che possano vederla presto tutti. Prima si lavorava poco e male? Il modo di lavorare è cambiato come può cambiare da un allenatore a un altro. Non bisogna mai parlare male di un allenatore che non c'è più".

Su come e dove bisognerebbe rafforzare la squadra: "Questi sono discorsi societari. Noi dobbiamo dare il massimo, società e mister capiranno quello di cui c'è bisogno".

Cambiasso continua parlando del ruolo che lo vede agire davanti alla difesa e delle maggiori energie che servono: "I ruoli sono dettati dal lavoro di squadra, il dispendio è maggiore se la squadra è disorganizzata altrimenti il dispendio è uguale per tutti. Importante è capire che cosa vuole il mister. Dopo un anno come quello scorso abbiamo l'ossessione del risultato? La voglia di vincere è sempre un obbligo quando indossi questa maglia e questo non cambia da un anno con l'altro. Se hai vinto l'anno prima hai l'obbligo di rifarlo, se non l'hai fatto hai l'obbligo di rifarti".

"No, non firmo mai prima", replica il Cuchu alla possibilità di firmare per un terzo posto in campionato e prima di dire la sua sulla presenza di Tevez e Higuain nella serie A: "E' un bene per il calcio italiano il fatto che siano arrivati giocatori di questo livello".

Sull'incontro, avvenuto oggi, tra i membri della Nazionale Argentina e il Papa e l'eventuale invidia che lo stesso Cambiasso potrebbe provare per il fatto di non esserci stato: "Invidia non è la parola adatta parlando di questi argomenti, tutti vorremmo conoscere Papa Francesco, io ho avuto la possibilità di incontare gli ultimi due e sono già fortunato".

Si parla anche di un possibile ritorno di Samuel Eto'o in Italia e all'Inter ("questo è il calcio, nel calcio è successo di tutto e di più e poi all'Italia diverte più il calciomercato che le partite") e di un eventuale passaggio di Società da Massimo Moratti a Thohir: "Per adesso è un presunto passaggio, fino a che non si sono le firme non si può dare nulla di certo. Noi siamo fuori questi discorsi. Non è nelle nostre mani. Non conosco Thohir, ma conoscendo bene il presidente Moratti so che la scelta che lui farà sarà la migliore prima per l'Inter e poi per lui. Se ho rinnovato il contratto? Non ancora, ma ho già detto che non ci saranno problemi in tal senso".


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