INTER ACADEMY JAPAN, LA DELEGAZIONE NERAZZURRA RICEVUTA DA YOSHIHIDE SUGA

Marco Monti ha raccontato a Inter Channel l'incontro di Tokyo con il Segretario Generale giapponese

TOKYO - La delegazione interista a Tokyo ha incontrato il signor Yoshihide Suga (Segretario Generale del gabinetto) presso il palazzo del Governo a Tokyo. E' stata un'occasione per illustrare alle massime autorità governative nipponiche il progetto che coinvolge Inter Academy e che vedrà l'apertura della prima scuola calcio continuativa nel mondo marchiata Inter, il prossimo ottobre.

Inter Channel ha intervistato telefonicamente il responsabile tecnico di Inter Academy Marco Monti, questo il testo integrale per inter.it:

Può spiegare a noi e ai nostri telespettatori che cos'è Inter Camp Japan?
"Questi summer camp rappresentano una parte del progetto che inizierà a ottobre, l'obbiettivo è quello di creare una Academy continuativa a Tokyo con i nostri partner locali, questa società che si chiama Black and Blue Stripes che fa a capo alla famiglia Tanaka, che approfitto per ringraziare perché stanno facendo di tutto per metterci a nostro agio e stanno realizzando qualcosa di unico: la prima iniziativa stabile marchiata Inter nel mondo".

Incontro storico quello avvenuto con il Segretario Generale del Primo Ministro giapponese: l'Inter è il primo Club al mondo ricevuto dal governo nipponico.
"E' stato molto emozionante, essere ricevuti nel palazzo del Governo dal Segretario del Primo Ministro. Siamo il primo Club al mondo che presenta un progetto giovanile al Governo giapponese. Ci è stato chiesto di raccontare quella che è la nostra filosofia e il nostro credo calcistico nella prospettiva di ampliarlo. A detta delle autorià che abbiamo incontrato la prospettiva potrebbe essere quella di ampliare il nostro impegno oltre che a Tokyo anche a Yokohama. E' stato emozionante e importante per il Club e per il Settore Giovanile".

Discorso non solo di natura tecnica e di metodologia di apprendimento, ma anche da un punto di vista commerciale per via dell'infinito mercato giapponese e della visibilità che il brand Inter può avere qui.
"Sicuramente noi attraverso il calcio cerchiamo di far conoscere i nostri colori, il nostro brand e le nostre attività cosiddette "collaterali". Credo sia una opportunità non comune perché il Giappone in questa area funge un po' da riferimento per tanti altri paesi, quindi la possibilità di avere un progetto così ambizioso non è comune. Noi ci differenziamo da altri club perché agiamo direttamente e non attraverso altri soggetti. Questo concetto è stato molto apprezzato e ci auguriamo che possa avere riscontri in futuro".

Ci sono in cantiere altri progetti o partnership in giro per il mondo?
"Lavoriamo da anni con il ministero dello sport di Abu Dhabi, lavoriamo nella costa occidentale degli Stati Uniti attraverso una partnership con i Crossfire di Seattle, abbiamo un accordo con la federazione calcistica del Kurdistan e stiamo trattando con altre realtà quali India e Singapore: non vogliamo correre perché vogliamo fare le cose nel modo ottimale".


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