PINZOLO - "Qual è il tuo sogno" o "Che cosa si prova ad avere cosi tanti
tifosi a soli 20 anni" o ancora "Quando torni". Queste e altre le
domande che i tifosi rivolgono a Marco Andreolli, Mauro Icardi e Diego
Milito, i tre campioni nerazzurri che questa sera hanno risposto dal palco allestito in piazza Carera a Pinzolo alle domande riportate da Roberto Scarpini, Roberto Monzani e Nagaja Beccalossi.
Inizia Andreolli e racconta: "Il
mio sogno l'ho relizzato adesso, ora devo guadagnarmi la maglia giorno
dopo giorno. In questo momento penso solo a migliorarmi perchè da
quando sono andato via la voglia di tornare qui era immensa. I tifosi? Sono l'essenza del calcio, senza di loro tutto questo non avrebbe senso".
"Non
lo so esattamente, veramente non voglio dare tempi. Con i dottori
stiamo cercando di fare il miglior lavoro possibile perchè io non vedo
l'ora di rientrare per ripagare sul campo tutto l'affetto di voi
tifosi. Speriamo che sia presto", ammette il Principe Milito che lascia poi la parola a Icardi. Mauro stesso non lo nasconde, spera di fare la stessa strada dei grandi campioni nerazzurri,
proprio come il Principe, lui seduto al suo fianco racconta la
sua infanzia: "Da piccolo non mi fermavo mai, ero agitato. Se sognavo di
fare il calciatore? Sinceramente no, il calcio mi piace da quando sono
nato, ma non sono mai stato uno che sognava di arrivare ad alti livelli.
Mio figlio Leandro? A lui il calcio piace da matti".
"Vedremo, prima devo giocare, e bene, nell'Inter poi alla Selecao ci penserò", risponde così Icardi a proposito di un futuro in Nazionale, subito prima che Milito confessi di aver comprato la maglia di un compagno: "E' vero, di Walter Samuel, in occasione di un'asta della Fondazione Pupi". Poi su Mazzarri, il Principe continua: "Ci stiamo trovando benissimo, stiamo lavorando tanto è vero, ma non bisogna paragonare gli allenatori, ognuno ha il suo stile".
L'obiettivo concreto dell'Inter, ecco che cosa pensa Andreolli a proposito: "Non ci diamo obiettivi, sicuramente la squadra è
nuova, quindi c'è bisogno di lavorare e di conoscerci. Quello che
dobbiamo fare è migliorarci giorno dopo giorno e prendere da lui tutto
quello che ci può dare. Dobbiamo dare tutto per questi colori e poi
vedremo".
"Giocare a San Siro davanti al nostro pubblico. Si, credo
sia questa la cosa che mi è mancata di più in assoluto", svela Milito mentre
Andreolli spiega le differenze che ha trovato tornando all'Inter dopo così tanto tempo: "Sono arrivato che avevo 16 anni
e ricordo benissimo quel giorno in cui ho varcato per la prima volta il
cancello di Appiano Gentile. Dieci anni fa ero una ragazzino, ora sono
più maturo e tornare è stato davvero emozionante. E' stato il
coronamento di un sogno, ora speriamo di poter arricchire questo sogno".
"Da
5 mesi a questa parte ogni volta che mi sveglio penso al momento in cui
tornerò a giocare" racconta Milito che anticipa la speranza di Icardi:
"Segnare 15 gol in questa stagione? Ma spero anche di più....Il
numero 9 l'ho scelto perchè mi è sempre piaciuto. Per un attaccante il 9
è un numero di riferimento e poi è stata indossata da tanti campioni".
Le ultima domanda sono per Diego Milito: il Principe racconta che i difensori più duri da affrontare sono "Walter Samuel
sicuramente e poi mio fratello Gabi" e se dovesse scegliere il gol più
bello che abbia mai realizzato: "E' difficile non pensare al secondo di Madrid, anche se il gol che
ho più voluto è stato quello di Siena che ci ha permesso di vincere lo
scudetto".