APPIANO GENTILE - Una canzone tutta dedicata a Capitan Zanetti viene intonata da un tifoso nerazzurro in un messaggio lasciato alla segreteria della Prima Serata di Inter Channel. Anche questa dimostrazione serve a Pupi per ripetere quello che più volte ha detto e ribadito: "Il tifoso interista è diverso dagli altri e non smetterò mai di ringraziare tutti loro. La prima cosa che tutti loro mi hanno chiesto quando mi sono fatto male è stata quella di prometterli di tornare presto in campo. Nella mia testa c'è questo: soprattutto tornare bene, poi giocare almeno un'altra partita davanti ai miei tifosi. Che cosa avrei fatto se non fossi diventato un calciatore? Il cantante, sicuramente", svela sorridendo Zanetti che riflettendo poi su altri possibili traguardi da raggiungere spiega: "La mia carriera calcistica mi ha dato tanto, di più non potevo aspettarmi. E anche umanamente sono felice, la cosa più importante è che la mia famiglia stia bene".
Non si vede allenatore in campo Zanetti e spiega perchè: "Non ho questa intenzione né mi è mai venuta questa voglia. Sarò vicino al campo, anche da dirigente, ma in questo momento non penso a fare l'allenatore".
L'esperienza di un amico fraterno come Ivan Ramiro Cordoba lo ha aiutato a capire anche cosa c'è oltre il campo: "Ho parlato tante volte con lui e gli faccio i complimenti perchè in questo anno così difficile lui ha fatto un ottimo lavoro. Tante cose si vedono diveramente quando sei giocatore e lui ha saputo fare benissimo, anche se io non avevo dubbi'.
Parlando del contraccolpo psicologico che ha potuto avere la squadra nerazzurra dopo l'infortunio del Principe Milito, Zanetti non nasconde che "ci ha colpito tantissimo. Non avremmo mai voluto vedere Diego in quella situazione però sono sincero: dopo questo infortunio Diego ci ha dato grande forza, abbiamo avuto un po' di paura, ma poi è passata perchè c'erano tanti mesi davanti a noi e tante partite da giocare e non potevamo fermarci'. E sui giovani che in questa stagione hanno più volte affiancato Zanetti in allenamento o in partita: "Tra i ragazzi della Primavera dell'Inter vedo Niccolò Belloni pronto per la prima squadra. La cosa più importante è che questi giovani, al di là dei tanti infortuni che abbiamo avuto e che avremmo voluto non avere, si sono dimostrati all'altezza. Possono avere un grande futuro e dobbiamo puntare su di loro".
Una vita da atleta, lo è da sempre quella di Javier Zanetti che spiega come riesca a seguire tutto quello che è consigliato: "Mi comporto bene, mangio bene e tanto. Ho la fortuna di smaltire in fretta soprattutto quando pranzo qui alla Pinetina, mangio pasta in bianco e alimenti salutari. Solo dopo la partita mi concedo una Coca Cola, se vinciamo (ndr, sorride). Inizio ad allenarmi dopo le vacanze, almeno due settimane prima dell'inizio del ritiro. Mi piace arrivare già in una buona condizione. Ho cambiato tanti preparatori e soprattutto sono cambiati i tempi. Quando sono arrivato all'Inter si correva sulle distanze lunghe, adesso quasi non si fa più. Si lavora sul corto, sull'intensità. A me piace lavorare, non c'è cosa più bella quando finisce l'allenamento che sentirsi stanco. Quella è una sensazione bellissima. Mi piace tantissimo esercitarmi sulla forza, l'ho fatto in tutti questi anni con il professore Rapetti, che mi ha seguito tantissimo".