MILANO - "Credo che da quando abbiamo perso la possibilità di andare in Europa potevamo solo sperare di finire nel modo migliore. Oggi non siamo giudicabili, c'erano troppe assenze specie in difesa e dopo 10 minuti l'Udinese aveva già sfruttato due nostri errori. Ora giriamo velocemente pagina, non credo che sia questa gara a dover dare un giudizio sul nostro finale di stagione negativo", è così che Andrea Stramaccioni inizia a commentare quest'ultima sconfitta che chiude la stagione.
"Una liberazione? Per noi gli ultimi due mesi sono stati difficilissimi. Non ci siamo mai nascosti, ma sono stati molto duri. Ora la cosa più importante è girare pagina, si chiude una stagione molto negativa in cui ci è successo di tutto. Se Moratti mi dà certezze? Io credo che l'Inter sia Massimo Moratti. Ieri è voluto venire a salutarci anche se non stava molto bene: ci ha dato una dimostrazione di quanto ami questo club. Sicuramente adesso la cosa più importante è non sbagliare nulla nella costruzione di questa Inter, ma tutto è nelle parole e nella testa del nostro presidente", sottolinea il tecnico, al quale viene chiesto se questo finale di stagione complichi la permanenza all'Inter: "Nel calcio contano i risultati e noi abbiamo fatto male negli ultimi due mesi, ma non riesco a scindere quello che ci è successo dalla valutazione della squadra. E non solo per me, anche per i ragazzi. Abbiamo avuto tanti fuori ruolo, ragazzi giovani in campo, cinque difensori centrali fuori per infortuni. Le parole di Moratti? E' importante non dare elementi inconfutabili per il futuro in questi momenti così negativi, ma credo che Moratti abbia le idee molto chiare per ricostruire e da domani si lavorerà. Se ho avuto la conferma ufficiale? Non posso sostituirmi a Moratti, è giusto che parli lui. Io so cosa mi ha detto, ovviamente".