APPIANO GENTILE - "Ancora una volta i tifosi hanno dimostrato quanto amano questo club, questa maglia. Credo che abbiano capito che il nostro momento è oggettivamente difficile e credo la forza con cui i miei calciatori abbiano cercato il pari, con orgoglio e carattere, sia stata compresa dal pubblico che ci ha sostenuto fino alla fine, l'abbiamo notato tutti, anche dentro lo spogliatoio", inizia così Andrea Stramaccioni la conferenza stampa della vigilia di Inter-Parma, che si giocherà domani, con un pensiero ai tifosi nerazzurri, sempre vicini alla squadra.
Tante le parole spese in questi giorni da chi guarda l'Inter da fuori ma "in questo momento la cosa più importante - sottolinea Stramaccioni - è far parlare il campo e far risultato domani, il nostro futuro si chiama Inter-Parma. Veniamo da tre gare in cui non siamo riusciti a fare risultato, quello che mi interessa è fare risultato e finire nel modo migliore possibile il campionato".
Finire nel modo migliore possibile il campionato e cercare in ogni modo, con uno sguardo al futuro, di riportare l'Inter nelle posizioni che merita, come ovviamente vuole il presidente Massimo Moratti: "Il denominatore comune che vedo nel nostro presidente è la voglia di riportare l'Inter in alto, nelle posizioni che merita: questo lo percepisco ogni volta che ci parlo, lui è con noi, ci sta sostenendo, sta lavorando insieme ai suoi più stretti collaboratori per costruire qualcosa di importante per la prossima stagione. E per quanto riguarda queste sei gare che ci mancano da qui alla fine del campionato, quello che penso io, quello che pensano i miei giocatori, è che l'Europa sia importante per noi, a ogni livello. La mia idea è che l'Inter deve essere in Europa".
A proposito delle critiche Stramaccioni spiega: "Credo che sia normale essere sotto una lente di ingrandimento enorme quando alleni l'Inter, dalla seconda parte dell'anno non siamo riusciti ad avere la continuità di risultati che merita l'Inter, è normale che veniamo giudicati, io per primo. Se per voi il futuro è il 30 giugno, per me è Inter-Parma. Sarebbe un gravissimo errore non giocare alla morte queste sei partite che mancano".