MILANO - Le strade di Pietro Mennea e dell'Inter si erano incontrate per l'ultima volta in quel maggio del 2010, allo stadio Flaminio di Roma, e raccontavano di una storia di sport vero, di successi, di campioni. Di Mennea, oro olimpico a Mosca nel 1980 e detentore del primato mondiale dei 200
metri piani dal 1979 al 1996, e di quella squadra che da li a poco sarebbe tornata assoluta protagonista del calcio e della quale lui era un grande tifoso.
Stamane la corsa del più grande velocista dell'atletica italiana, racchiusa in un'immagine con l'indice alzato in segno di vittoria che lo aveva avvicinato a Josè Mourinho, si è fermata Roma, dopo una dura lotta contro un male incurabile.
Il presidente Massimo Moratti e tutta l'Inter si stringono intorno alla famiglia di Pietro Mennea nel ricordo di un'icona dello sport italiano, di un campione che rimarrà tale per sempre.