ZANETTI A "UNDICI": "SI CRESCE ANCHE COSÌ"

"Non solo con le vittorie, ma anche i brutti momenti rendono responsabili. Ora, però, ripartiamo"

COLOGNO MONZESE (MI) - Perchè dopo una sconfitta, brutta, come quella di ieri sera "si deve mettere la faccia e io lo faccio". Perchè "ora non c'è tempo di piangerci addosso, domenica c'è il derby e può essere il momento della svolta". Perchè Diego Milito "è già pronto a ripartire" e lui è il primo ad aspettarlo. Per dire questo e tanto altro, Javier Zanetti è stato ospite della trasmissione "Undici", condotta da Pierluigi Pardo e in onda questa sera dalle ore 21.30 su Mediaset Italia Due.

Con il Capitano nerazzurro non si può non iniziare da dove lo avevamo lasciato ieri sera, da Firenze. "Credo, innanzitutto, che sia doveroso fare i complimenti ai nostri avversari. Hanno giocato una grandissima partita e noi non siamo riusciti a fare nulla di quello che era nelle nostre potenzialità. Sono ottimista di natura, ma dopo la gara di ieri, c'era grande amarezza, non solo per il risultato, ma per tutta la prestazione".

Gioia, ma anche dolori vissuti con la sua Inter ed è soprattutto in questi ultimi che Zanetti c'è sempre stato: "E' giusto che sia io a parlare dopo le sconfitte. L'ho fatto appena sono arrivato, quando abbiamo attraversato momenti di grande difficoltà. Non bisogna mai nascondersi, occorre essere responsabili per andare avanti e per crescere perchè io sono convinto che questi brutti momenti ti aiutino a crescere. Con la Fiorentina non ci è mancata cattiveria, ma noiabbiamo fatto fatica ad avere la meglio".

Andrea Stramaccioni dopo la partita "era molto triste, come tutti noi. Nessuno si aspettava una prestazione del genere. Stanchi? Credo che non bisogna cercare alibi, la Fiorentina ha fatto meglio di noi, inutile negarlo".

Se quella vista ieri sera a Firenze sia la stessa Inter che ha sconfitto la Juventus allo Juventus Stadium, lo spiega lo stesso Zanetti: "In quel periodo andavamo meglio fuori casa che al Meazza, adesso è quello che ci sta mancando. Dobbiamo ritrovare certi equilibri che ci sono venuti a mancare. Noi siamo un gruppo nuovo, abbiamo cambiato tanto e per costruire qualcosa di importante ci vuole tempo. Sono percorsi che vanno affrontati con la consapevolezza di poter crescere e di poter arrivare in alto. Dobbiamo cercare di andare fino in fondo in tutte le competizioni nelle quali siamo impegnati. In campionato la classifica è molto corta. Abbiamo cambiato moduli, abbiamo provato la difesa a tre e abbiamo ottenuto dei buoni risultati, ora siamo tornati a quella a quattro. Credo che il mister scelga anche a seconda degli uomini che ha a disposizione. Non dimentichiamoci che abbiamo avuto molti infortuni".

Su Diego Milito: "L'ho sentito già con la testa pronta a ripartire. Anche lui ha avuto l'esperienza di suo fratello che è stato operato due volte al ginocchio, e anche quella di Walter Samuel, ma Diego ha lo spirito che non molla mai. Vuole tornare al più presto".

Si parla poi di rumors intorno alla panchina nerazzurra: "Simeone? Sono suo amico, immagino sia possibile che abbia voglia di tornare in Italia e magari di allenare l'Inter. Voci su Mazzarri? Non mi sembra giusto adesso mettere in dubbio una persona come Stramaccioni, che è molto giovane, sta facendo la sua esperienza insieme a noi. Ci vuole tempo e speriamo che alla fine di questa stagione si possa parlare di qualcosa di importante".

Vedere Mario Balotelli con la maglia rossonera non crea particolari effetti in Zanetti: "Insieme abbiamo vissuto un periodo molto intenso all'Inter. Adesso lui è dell'altra spomda. Domenica lo saluterò senza nessun problema poi una volta iniziata la partita saremo avversari. Io al Milan? Mai pensato e non lo farò mai nella mia carriera. Chi mi fa più paura tra lui ed El Shaarawy in vista del derby? Sono due grandissimi campioni, l'importante è che l'Inter stia bene".

Su Mateo Kovacic: "Ha 18 anni, avrà bisogno di tempo per crescere e conoscere il calcio italiano. Quella di ieri è stata una partita giocata male da tutti, tranne che da Handanovic. Credo che Mateo ci darà una grande mano, ma non bisogna bruciarlo. Ha bisogno di tempo e fiducia per crescere. I giovani bisogna sostenerli soprattutto nei momenti di difficoltà".


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