APPIANO GENTILE - "Penso sia un mestiere difficile. Devono decidere tante volte in fretta cose che possono cambiare una partita, a volte una stagione e questo è delicato. Poi è normale che quando ti capita un momento in particolare nel quale ti va tutto, ma proprio tutto contro, te la prendi anche con loro. Io di solito ho un buon rapporto, cerco di capirli, ma quando avverto la sensazione che non ci sia un regolamemento, ma proprio uno sbaglio voluto allora credo che in quel momento dovrebbe essere responsabilità non dell'arbitro non farlo, ma del giocatore stesso cercare ad esempio di evitare una seconda ammonizione. Nel momento nel quale un cartellino giallo come quello di Lichtsteiner durante Juventus-Inter non c'è, allora lì si rovescia tutto il regolamento. Una giocata può essere vista o non vista, ma quando si cambia il regolamento ci si arrabbia un po' di più". E' questa l'opinione che, rispondendo alla domanda di un tifoso, Esteban Cambiasso dà sul lavoro dei direttori di gara durante la "Prima Serata" di Inter Channel in onda tra un'ora esatta sul canale 232.
Due immagini, una accanto all'altra, vengono poi mostrate al Cuchu sullo schermo: quella di Paracio, come è stato soprannominato il Palacio con i guantoni e quella del fratello di Cambiasso, Nicolas, che il portiere lo fa di professione: "Non ho sentito mio fratello dopo la partita contro l'Hellas Verona, ma se dovessi sentirlo mi dirà sicuramente che Rodrigo non ha fatto nessun errore e questo è già tanto. Credo lo faccia un po' meglio mio fratello, ma solo perchè è il suo mestiere, ma se Palacio si allenasse tra i pali...(ndr, sorride). Nicolas è più grande di me, ha avuto un percorso strano come portiere perchè è un ruolo molto difficile dove se non giochi, non giochi. Per fortuna quattro anni, quando quasi voleva smettere, è andato a giocare nella squadra del nostro quartiere di serie C e si è ritrovato a essere il capitano di quella squadra, ma in serie A. Lui ha conquistato questa promozione due anni fa, il 23 maggio 2010. Immaginate che mese è potuto essere quello li per la mia famiglia...".
Momenti difficili e perdita di fiducia, Cambiasso spiega poi se anche lui ne ha avuti e come li ha affrontati: "Sicuramente ci sono stati e ci sono tuttora, non solo nella carriera, ma anche in una singola partita. Per risolverli, credo che nel momento in cui senti più fatica bisogna fare le cose più facili, cioè aggrapparsi alle sicurezze che si hanno e avere la sensazione di aver preso le misure".
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