STRAMACCIONI: "IL MIO STADIO ORA È SAN SIRO"

"L'Olimpico il primo, visto che sono di Roma, ma adesso penso solo all'Inter. E a questa sfida"

APPIANO GENTILE - "La città in cui si è nati è nel cuore di ognuno di noi...", sorride Andrea Stramaccioni nel pronunciare queste parole nel corso della conferenza stampa della vigilia di Lazio-Inter, partita che lo porta nella sua città d'origine, Roma.

"L'Olimpico - prosegue il tecnico - è stato il primo stadio della mia vita, perché sono nato lì, a Roma. Ma ora il mio stadio è San Siro, la mia squadra è l'Inter, i miei tifosi sono nerazzurri. Io penso solo all'Inter ora: domani ci attende una partita importante".

A Stramaccioni viene poi fatto notare quanto il presidente Massimo Moratti da quest'Inter si aspetti ancora molto: "Il presidente ha dato voce alle cose che ci eravamo detti insieme, lo pensiamo entrambi. Nessun allenatore può dire 'va bene così' a metà dicembre: siamo contenti di come stiamo  lavorando ma vogliamo fare ancora meglio, è il nostro proposito per il futuro. E' un incentivo".

Come già accaduto in molte conferenze stampa, anche oggi si finisce poi con il toccare il tema tridente: "Giocare con tre attaccanti di ruolo - spiega Stramaccioni - è una risorsa che l'Inter può utilizzare ma è legata a una questione di equilibri. Non necessariamente l'offensività è data da quanti attaccanti si hanno in campo, la Juve per esempio non si pone questo problema del numero di attaccanti da schierare. L'Inter non ha un 11 intoccabile, ma una struttura che può variare davanti. Possiamo mettere in campo il tridente in tutte le gare ma bisogna vedere quali sono gli avversari e per quanti minuti farlo".

Dall'attacco al centrocampo, che - spiega il tecnico - "è stato il reparto che ha variato di più in questa stagione. La difesa ha trovato la stabilità negli interpreti e anche gli esterni. Il centrocampo è stato modellato in base all'andamento delle gare. Io ho la fortuna di avere tanti giocatori con caratteristiche diverse e anche complementari. E' il reparto da cui mi aspetto di più, è il reparto che io posso far crescere di più. E' il termometro della squadra. Le vittorie con Juve e Napoli nascono da un ottimo centrocampo".


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