STRAMACCIONI: "UN SOSPIRO DI SOLLIEVO, CI VOLEVA"

"In un momento così, in cui non siamo al meglio, a me la squadra è piaciuta. Mobbing Wes? Ridicolo"

MILANO - Tre punti e un sospiro di sollievo, al termine di Inter-Palermo: "Era qualche giornata che non lo tiravamo un sospiro di sollievo...", sorride Andrea Stramaccioni.

"In un momento così, in cui non siamo al meglio, a me la squadra è piaciuta, ha prodotto una prestazione di continuità - spiega il tecnico -: abbiamo dato il massimo che potevamo dare, occasioni più pulite nel primo tempo, mentre nel secondo siamo un po' calati. Poi il gol, però, ha reso tutto più semplice. La nostra squadra ha delle caratteristiche ben precise: noi abbiamo una struttura per cui il nostro gioco viene finalizzato solo dai giocatori davanti, non abbiamo esterni, e oggi Milito ha giocato al limite, Palacio sta giocando sempre, quindi... Comunque non abbiamo concesso quasi niente se non un tiro di Ilicic. Il mio attacco oggi - prosegue - era troppo schiacciato sulla linea dei 5, il Palermo lascia poco spazio quando si abbassa con tutti i giocatori. Guarin poi mi ha dato un altro scarico, che è quello che ti dà il possesso, appena è entrato ha creato superiorità nella parte destra insieme a Nagatomo".

Al tecnico nerazzurro viene poi chiesto che cosa ci voglia per rivedere l'Inter vista contro la Juventus: "Credo che ogni giocatore abbia le sue caratteristiche, se giochi contro il Palermo con tre attaccanti sul filo del fuorigioco, loro si mettono a quattro dietro. A me in una partita così, come quella di oggi, serve che Palacio e Coutinho vengano fuori nei 20 metri, non è lo stesso di cui avevo bisogno contro la Juve... e comunque se fosse facile sarebbe fatta fino alla fine, no?".

Inevitabile, poi, rispondere ad alcune domande su Sneijder, anche a proposito dell'utilizzo di alcuni giornalisti della parola 'mobbing': "Il mio punto di vista, di quello che fino a poco tempo fa non viveva la realtà del calcio a questi livelli, dico che è meglio che stiamo attenti a usare la parola 'mobbing'. Se ci sente un lavoratore da mille euro al mese facciamo brutta figura... Io comunque ho diritto di scegliere chi sta meglio e lo faccio, prendo le mie decisioni e ci metto la faccia, non parliamo di 'mobbing', per favore. Allenare l'Inter ha una componente di campo e una di fuori dal campo, come in tutte le squadre: io devo mettere in campo la squadra migliore e in questo momento ho scelto di non convocarlo. E questo non è legato al contratto, io dico solo che devo fare delle scelte e l'Inter viene prima di tutto. Non è che il presidente mi ha detto di non usare Sneijder, io prendo le mie decisioni. E comunque non ci sono gli estremi giuridici per parlare di 'mobbing', non c'è proprio la fattispecie, è ridicolo".


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