INTER CHANNEL: "PRIMA SERATA" CON PIERO AUSILIO

Carriera, mercato, giovani, futuro: ne parla il direttore sportivo dell'Inter sul canale 232 di Sky

APPIANO GENTILE - Finita l'attesa, la "Prima Serata" di Inter Channel con Piero Ausilio è in onda sul canale 232 della piattaforma Sky.

Al direttore sportivo dell'Inter, i tifosi nerazzurri chiedono anche di Lazar Markovic, giocatore serbo del Partizan Belgrado: "E' un ragazzo giovane, di talento, ma che deve ancora sicuramente crescere perchè non può bastare una partita, quella giocata contro di noi a San Siro, per dire che è quello giusto per noi. Mi dicono sia un ragazzo serio, che lavora, ma per lui vale lo stesso discorso fatto per Quintero perchè anche lui è un extracomunitario, la Serbia di fatto non è nell'Unione Europea e quindi Markovic è considerato come un brasiliano. Certamente è un profilo che continueremo a seguire".

Giocatori ai quali fa bene cambiare aria, vedi Lodi, Bergessio, Cigarini, "non sono stravaganze, - spiega Ausilio - perchè capita di avere a che fare con calciatori che in un determinato ambiente danno il meglio. Cigarini e Denis a Bergamo, ad esempio, possono avere un futuro importante, anche se io considero già tali le squadre dove sono attualmente".

Si fatica a concludere operazioni di calciomercato in Germania? Questo viene chiesto a Piero Ausilio ipotizzando un contatto con il difensore del Borussia Dortmund Mats Hummels per il dopo-Samuel. "La Germania in questo momento sta bene - dice il ds -, sta seguendo un progetto importante che comprende stadi, Settori Giovanili e oggi sta raccogliendo i frutti di questo lavoro".

La raffica di nomi continua con Funes Mori ("lo stiamo monitorando, ma non più di tanti altri. Certo che andare in Argentina e non vedere il River sarebbe strano...è una di quelle società che viene sempre seguita"), Giuseppe Rossi ("sta cercando di recuperare al meglio, è lontano dal campo da un anno e mezzo. Gli auguro ogni bene, intanto aspettiamolo, poi vediamo"), passa dall'ipotesi di un Nagatomo dal futuro alla Zanetti ("glielo auguro, è un giocatore utilissimo per la sua capacità di adattarsi mantenendo una performance di ottimo livello") e arrivando a spiegare infine come nacque l'operazione-Coutinho: "E' sempre stato molto considerato in Brasile, un giocatore del quale già tutti parlavano e insieme a lui c'era Neymar. In quel momento parlare di uno in termini migliori dell'altro era difficile. La differenza è che con Philippe siamo riusciti a trovare le condizioni giuste per prenderlo, è rimasto due anni a giocare al Vasco per maturare e crescere, abbiamo trovato grande disponibilità e collaborazione del club brasiliano ed è arrivato in Italia poco prima dei 18 anni, nell'agosto 2010. Oggi sarebbe impossibile fare un'operazione del genere a quelle stesse condizioni economiche. La situazione di Neymar con il Santos era una situazione complicata, è un giocatore desiderato da tutta Europa e non credo si muoverà da lì prima del Mondiale del 2014".

E parlando di futuro, Ausilio spiega su quali linee proseguirà il lavoro della Società nerazzurra: "Noi siamo stati tra i primi in Italia - nel 2001/2002, con Martins e Pandev ad esempio -, precursori del concetto di Settore Giovanile internazionale. Abbiamo preso ad esempio Biabiany, allora non giocava neanche a livello professionistico, ma da un po' di tempo l'input che abbiamo intrapreso insieme con Roberto Samaden e Pierluigi Casiraghi - un po' diversamente rispetto al nostro passato - è quello di riscoprire il talento italiano. Grande scouting sui ragazzini più piccoli e tantissima presenza di calciatori italiani".

In chiusura a chi chiede al direttore sportivo dell'Inter di evitare polemiche ulteriori con la Juventus perchè non ne vale la pena, lui replica con poche e chiare parole: "Onestamente, noi parliamo davvero poco, non siamo certo famosi per essere persone particolarmente loquaci".


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