ZANETTI: "VOGLIAMO TORNARE A ESSERE PROTAGONISTI"

"La sconfitta di ieri non cambia il nostro percorso, sappiamo che il campionato è ancora lungo"

MILANO - A margine del premio "Giacinto Facchetti - Il bello del Calcio", Javier Zanetti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti a proposito del momento dell'Inter a cominciare dalla sconfitta subita dall'Atalanta a Bergamo.

Quella di ieri è stata una serata che vi ha riportato un passo indietro rispetto alla Juventus?

"Direi di no, ieri è stata una partita molto combattuta. Prima di tutto bisogna fare i complimenti all'Atalanta che ha fatto una grande partita, ma anche noi abbiamo avuto tante occasioni per poter andare in vantaggio. E' stata una partita molto equilibrata, ci poteva stare la vittoria dell'Atalanta, ma anche la nostra".

E' una battuta d'arresto che però non comporta scompensi...

"No, non cambia il nostro percorso perchè siamo una squadra che è migliorata tantissimo, sappiamo che il campionato è ancora molto lungo e noi vogliamo cercare di essere protagonisti fino alla fine e dopo avere la possibilità di potercela giocare con la Juventus".

In questo duello con la Juventus che cos'ha di meno l'Inter e cosa di meno la Juve rispetto all'Inter?

"Noi siamo un gruppo nuovo e il nostro primo obiettivo è tornare protagonisti. La Juve ha vinto lo scorso anno e si sta confermando anche quest'anno, sicuramente ci sarà molto equilibrio fino alla fine".

La vittoria di Torino ha cambiato qualcosa nella vostra consapevolezza?

"Credo che vincere a Torino contro una squadra come la Juventus e togliere l'imbattibilità abbia dimostrato un ulteriore miglioramento da parte nostra però sappiamo che non sarà semplice, ci sono tante partite davanti e dipenderà solo da noi".

Che cosa manca all'Inter per ritornare ai livelli di due anni fa?

"Stiamo percorrendo il nostro cammino, siamo un gruppo nuovo, stiamo facendo delle cose positive, possiamo anche fare qualche errore, ma l'importante è avere la consapevolezza di essere sulla strada giusta".

A che cosa è imputabile la sconfitta di ieri? Al modulo o a un po' di stanchezza?

"Non è un problema di modulo, tante volte abbiamo fatto bene anche con la difesa a quattro. Il modulo dipende sempre da come viene interpretato. Credo che quando ci sia la convinzione da parte di tutti quanti si possa fare bene sia con la difesa a tre che con la difesa a quattro. L'Atalanta ci ha messo in difficoltà perchè ha determinate caratteristiche però anche noi abbiamo avuto tante occasioni per poter fare gol".

Sono stati fatti tanti accostamenti tra Andrea Stramaccioni e Josè Mourinho, ma visti da dentro lo spogliatoio come sono?

"Stramaccioni è un allenatore con le idee molto chiare ed è intelligente e credo che stia facendo molto bene e possa fare una grande carriera".

All'Inter nessuno pronuncia la parola scudetto, Zanetti ce lo dice che siete in lotta per la conquista del titolo?

"L'obiettivo è quello di tornare a essere protagonisti, se alla fine ci sarà la possibilità di potercela giocare sicuramente ci saremo. L'obiettivo, dopo l'anno scorso, è quello di lottare per i primi tre posti".

Javier Zanetti si sente davvero "Il Bello del Calcio"?

"Innazitutto per me è un onore poter ricevere questo premio che porta il nome di una bellissima persona come Giacinto Facchetti, una persona che ho avuto la fortuna di poter conoscere e che per me è sempre stato un punto di riferimento importante".

Le tue parole d'ordine sono sempre state rispetto e personalità: quanto è difficile riuscire a conciliare la dimensione di fama e ricchezza con quella di una persona normale e anche in grado di aiutare gli altri?

"Ognuno è fatto alla sua maniera, io ho sempre cercato di essere rispettoso con tutti quanti e di portare questi valori anche in campo. L'importante è essere sempre corretti".

Capitano, dovesse mantenere la condizione atletica attuale penserebbe a prolungare di un altro anno la carriera da calciatore invece di accettare quel posto da dirigente che si dice gli abbia offerto il presidente Massimo Moratti?

"Se a fine stagione dovessi sentirmi come adesso, e la Società e l'allenatore dovessere avere quest'intenzione, continuerei volentieri".

Hai avuto modo di parlare con Matias Silvestre ieri dopo la partita?

"Lui sa di avere la fiducia da parte di tutto il gruppo. Non deve dimostrare niente, è un grandissimo difensore".

Ieri sera contro l'Atalanta vi hanno fischiato un rigore molto dubbio, vi preoccupa questa situazione?

"Si vedeva ieri che il rigore non c'era, però è inutile parlarne adesso e cercare alibi soprattutto dopo una sconfitta. Adesso, non solo noi, sappiamo di dover essere molto attenti affinchè queste cose non succedano più, ma mi limiterei a fare i complimenti all'Atalanta".

A fine partita come vi siete salutati con Denis?

"E' un mio caro amico, lo conosco dalle partite dell'Argentina. Gli ho fatto i complimenti perchè ha giocato molto bene".

Silvestre dà l'impressione di non riuscire a giocare con tranquillità.

"Lui è tranquillo, la cosa più importante deve essere la tranquillità, che deriva dal fatto che se è arrivato all'Inter ci è arrivato per tutto quello che ha dimostrato in passato. Per quanto riguarda ieri, non era facile perchè il campo era molto veloce e l'Atalanta ci pressava molto bene. La vostra valutazione forse deriva dal fatto che non voleva rischiare più di tanto".






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