APPIANO GENTILE - La vittoria già conquistata con il Neftchi o la vittoria di domani contro il Milan: due situazioni diverse, analizzate in conferenza stampa da Andrea Stramaccioni.
"Era importante vincere giovedì perchè era andata in campo una squadra totalmente diversa da quella schierata la domenica precedente contro la Fiorentina e quando un allenatore cambia 7/11 della formazione e riesce ad avere una risposta altrettanto intensa sul come stare in campo, e non parlo del risultato, per me è una verifica di gruppo ed è stato fondamentale. E' ovvio che la partita di domani è una verifica di ben altro spessore: può permetterci di rimanere agganciati alla testa del campionato e poi è un derby e, in quanto tale, moltiplica il tutto. Chiedo ai miei giocatori di diventare partita dopo partita sempre più squadra. Per noi il risultato di domani sarà importante, ma noi affronteremo la gara contro il Milan con la stessa grinta delle altre partite. Esasperare in positivo la preparazione di questa patrtita può intralciare il percorso di crescita".
Tra i rossoneri è esploso El Shaarawy e Giampaolo Pazzini potrebbe avere voglia di rivincita: "Parliamo del Milan, un club con giocatori di grande valore. - sottolinea l'allenatore nerazzurro - Prima di affrontare la Fiorentina ho detto che non avremmo preparato qualcosa di particolare per arginare Jovetic? Non proprio, ho detto che non avremmo snaturato il nostro gioco. Oggi El Sharaawy rappresenta un punto di forza del Milan, ma credo che sia così anche per come stanno agendo gli altri suoi nove compagni. Credo che nelle ultime partite stia facendo bene globalmente il Milan e noi lavoreremo affinchè i nostri avversari possano usufruire poco delle loro armi"
Il presidente Massimo Moratti ha parlato di Cambiasso difensore e Coutinho come uomo derby: "Ha fatto la formazione (ride, ndr). Io parlo ogni giorno con il presidente, lui segue i miei resoconti, io sono fatto così: mi piace condividere con lui le mie idee e lui sa di queste evoluzioni. Con l'infortunio di Chivu, Esteban è un valore aggiunto e quello che avevo in testa è diventato realtà: lui può agire tranquillamente in quel ruolo, sa leggere la fase difensiva ed è un playmaker"
Dal presidente Moratti all'accostamento a Josè Mourinho: "Penso che non sono nessuno rispetto a lui, lo dico serenamente e chi mi conosce lo sa. Non mi sono mai paragonato a lui, sono giovane e sto cercando di fare esperienza. L'unica cosa che mi accomuna al Mister è che alleno l'Inter. Lui ha scritto pagine importantissime della storia del calcio in diversi paesi, io ho alle spalle poco più di dieci giornate di serie A. Il paragone, oltre a non farmi bene, non sussiste. Poi che uno dei miei giocatori possa dire che glielo ricordo può anche starci, ma è una cosa che io non posso sapere".