STRAMACCIONI: "SU CHIVU, PALACIO E SNEIJDER..."

"Per Cristian intervento che ha completato un percorso di riabilitazione. Wes, decisione condivisa"

APPIANO GENTILE - In conferenza stampa alla vigilia di Milan-Inter, con Andrea Stramaccioni si parla anche della condizione degli infortunati nerazzurri a cominciare da quella di Cristian Chivu, operato lo scorso mercoledì al piede destro: "E' stato un interventino che ha completato un percorso di riabilitazione, è difficile dare i tempi soprattutto per me che non sono competente in materia. Non credo comunque possa rientrare prima di un mese, ma in questo vale la serenità che avevo giù espresso: vogliamo che un giocatore quando rientra in campo dopo un infortunio sia al 101%"

E Rodrigo Palacio lo è? "Clinicamente si - spiega l'allenatore -, calcisticamente no perchè era fermo da quando era tornato dalla Nazionale. Avevamo erroneamente creduto che potesse recuperare prima, ma quando il dottore ha avuto un piccolo dubbio, da Torino in poi, abbiamo preferito aspettare".

Se la decisione di Wesley Sneijder di andare negli Usa per svolgere la fisioterapia in seguito all'infortunio rimediato a Verona si traduca in una scarsa considerazione dello staff medico nerazzurro, lo chiarisce lo stesso Stramaccioni: "Avreste perfettamente ragione nel dire questo se lui avesse deciso senza il nostro consenso. Dal momento in cui il decorso nel suo infortunio è chiaro e nitido e lui può svolgere la prima fase, solo quella, di una fase fisioterapica dove preferisce non c'è assolutamente problema. Io e il dottor Combi siamo d'accordo, l'unica finalità è quella di farlo tornare prima in campo. Vedo questa possibilità come l'occasione lo sfruttare al meglio tutti i mezzi che esistono per riavere Wesley a disposizione il prima possibile".

Chiuso il discorso infortunati, si parla poi della crescita di Coutinho: "No, è alto uguale..", scherza Stramaccioni, che torna subito serio per dire che: "Philippe è un patrimonio dell'Inter, non avevo dubbi sul suo rendimento, ma non bisogna dimenticare che ha 20 anni appena compiuti e che deve seguire un percorso di maturazione. Anche il fatto di essere prossimo a sposarsi gli ha dato una certa stabilità, soprattutto per uno come lui che è lontano dal proprio paese di nascita. Sta a me metterlo nelle condizioni di fare bene".

"Non credo di avere l'esperienza sufficiente per capire quanta carriera possa fare un giocatore che non alleno- conclude Stramaccioni a proposito del confronto tra la carriera del brasiliano e quella del rossonero Stephan El Shaarawy - Posso solo dire che ha sempre messo in campo doti incredibili, ma non sono io ad allenarlo e non posso esprimermi. Quello che di Coutinho mi fa pensare che potrà avere una carriera importante è vedere quanto si impegna in allenamento e questa carriera spero la faccia qui".


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