APPIANO GENTILE - Continua il racconto di Lorenzo Crisetig, Samuele Longo e Ibrahima M'Baye nella Prima Serata di Inter Channel. Ai tre campioni nerazzurri viene quindi chiesto di descriversi brevemente sotto l'aspetto calcistico; il primo a prendere la parola è Longo: "Tra le mie caratteristiche c'è la progressione quindi più spazio ho a disposizione, meglio mi trovo; quando ho spazi, per me tutto diventa più facile. Non è un caso che abbia segnato in proporzione più gol nella Next Generation Series rispetto al campionato. In Europa le squadre propongono il loro gioco e quindi si creano gli spazi per attaccare. In campionato è diverso; le squadre fanno più attenzione a difendersi quindi sono più chiuse. Chi è il mio idolo? Mi ispiro a Fernando Torres".
È la volta di Crisetig che subito parte dai sui modelli: "Tengo fede ai colori nerazzurri, i miei idoli sono in primis Esteban Cambiasso e Dejan Stankovic. Da loro ho capito l'importanza del lavoro quotidiano e dell'umiltà".
Per concludere, la parola passa quindi a M'Baye che afferma, confermato poi dai compagni: "Credo di essere molto umile e troppo spesso sono anche troppo timido. Tecnicamente non so, meglio che non sia io a parlare, io faccio quello che mi chiede l'allenatore e cerco di farlo sempre al meglio. Ho la fortuna di poter contare durante le partite, su tutti i compagni, da Crisetig a Duncan, ma anche Kysela e Di Gennaro".
Una 'ribalta' anche mediatica quella vissuta negli ultimi giorni dalla Primavera dell'Inter. Ed è anche per questo che ai ragazzi nerazzurri viene chiesto se si sentano coinvolti quando leggono sui giornali che l'Inter deve ripartire dai giovani. Queste le parole di Crisetig: "Compiere un passaggio generazionale, non è semplice come scriverlo su carta, ma giocare in Primavera è completamente diverso rispetto che giocare in prima squadra. All'Inter c'è un progetto di ringiovanimento, mi riferisco ad Alvarez, Poli, Obi, che era già qui siamo già su questa strada".
Continua Longo: "Come si può colmare il livello tra Primavera e prima squadra? L'esperienza che hanno i giocatori della prima squadra non può essere confrontata con quella dei ragazzi: sicuramente se i giovani trovano spazio all'interno di un gruppo in prima squadra avranno bisogno di tempo per ambientarsi, non si trasformeranno in fenomeni, ma nemmeno disimpareranno a giocare di colpo. Se mi chiamassero ora? Risponderei che sto già arrivando - sorride sognando Longo, che continua - Per me sarebbe la prima esperienza e quindi non mi sento di dire che sarei pronto, ma sicuramente darei tutto per dimostrare il mio valore".
In chiusura, una curiosità sull'arrivo di M'Baye in nerazzurro: "Sono stato notato, ho sostenuto un provino e sono arrivato all'Inter. In Africa è tutto diverso; non ci sono i campi da gioco che ci sono qui, sotto alcuni aspetti è tutto molto più difficile. Ma neanche in Europa è tutto semplice e anche qui di devono affrontare parecchie difficoltà: il ritmo è molto più elevato e i giocatori molto più tecnici. Dove ho imparato l'Italiano? Parlo tanto con il mio compagno di stanza Raffaele Dalle Vedove, è molto attento e mi corregge ogni volta che faccio un errore; ogni tanto lo correggo io e lui si arrabbia. Se mi hanno scritto dal Senegal per farmi i complimenti dopo la vittoria? Ovviamente si, tutti hanno capito l'importanza di questo trofeo".
Tra due ore esatte sintonizzati sul canale 232: la "Prima Serata" e i ragazzi della Primavera ti aspettano!