APPIANO GENTILE - "Il Chievo è una squadra che sta bene, in salute, sa giocare a calcio e lo ho fatto vedere a Torino contro la Juventus. Certo, il campo di Verona non è un campo di calcio, la palla non rimbalza e anche loro cambiano stile ci gioco, ci troveremo di fronte una squadra arrembante". Il pensiero di Claudio Ranieri deve essere quello di tutta l'Inter: domani c'è il campionato e, mettendo da parte la Champions League e l'Olympique Marsiglia, durante la conferenza stampa alla vigilia del match, l'allenatore spiega come solo una vittoria domani sarebbe in grado di trasformarsi in un buon viatico per l'Europa di martedì sera. "Se si vince lo sarà, sappiamo di avere 70 giorni per far girare questa situazione. Non è un buon momento per l'Inter, dovremo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare per dare di più".
"Adesso la nostra mente è soltanto al Chievo - continua Ranieri -, una squadra che è totalmente diversa da quella francese e ripeto dobbiamo stare attenti perchè, se il campo di San Siro è diventato bellissimo, quello del "Bentegodi" è un disastro. Il primo argomento di tattica che bisogna sempre evidenziare in un discorso con la squadra è il terreno di gioco e io ora lo sto evidenziando anche con voi. I miei giocatori sono abituati e sanno adattarsi, ma deciderò se sarà il caso di far riposare qualcuno".
Se il gruppo nerazzurro avverta già la pressione di un appuntamento importante come quello del prossimo 13 marzo prima di affrontare il Chievo Verona, è ancora Ranieri a spiegarlo: "Spero di no, spero che i ragazzi sentano la pressione e la determinazione che ci vuole per affrontare una partita come quella di domani. Contro il Catania eravamo sotto di due gol e hanno saputo reagire: questo dobbiamo prenderlo come un segnale positivo e continuare su questa strada. Quello che stanno sopportando questi ragazzi non è facile: essere campioni e poi trovarsi al centro di critiche, ma lo ripeto questo è un gruppo stupendo e il fatto di aver rimontato contro il Catania ha fatto sì che abbiano continuato - oltre che ad allenarsi bene - ad avere un altro spirito e questo è quello che ci serve".
Ranieri sorride e risponde "bene" a chi gli chiede come sta, confessando solo dopo che "piano piano con gli anni imparerete a conoscermi. Io non so fingere, quello che vedete è quello che sono. Adesso sono bello, carico, determinato, deciso. Ci vuole quel pizzico di determinazione in più per far girare la ruota".
Parla guardando al futuro il tecnico nerazzurro, ma poi scherza sottolineando che "per gli allenatori, in Italia, è normale sentirsi sempre al centro di tanti discorsi. Giovanni Trapattoni disse che allenare l'Inter è un po' come una centrifuga? Non mi riconosco in questa metafora, dovrebbe andare un po' a Roma e vedere quante strapazzate prende... ".
Vecchia guardia, giovani o meno giovani, attualità e progetti futuri e chi più ne ha più ne metta. Tanti parole scritte e lette in questi giorni sull'Inter, Ranieri sorride dicendo che "in settimana di si è parlato di questo, ma anche dei tanti allenatori che arriveranno qui all'Inter, quindi lasciamo pure che se ne parli".
In chiusura, Claudio Ranieri parla anche di Ricardo Alvarez ("spetta al dottore stabilire quando potrà tornare in campo, io credo che per la partita con il Marsiglia sia convocabile; rientra di tanto in tanto ad allenarsi con noi in gruppo, ha fatto passi da gigante e mi auguro di poterlo avere martedì") e di Esteban Cambiasso: "Conoscendo il ragazzo non mi sorprendono le immagini di lui che piange dopo la sostituzione, perchè è veramente attaccato a questa maglia, ha dato tanto all'Inter e l'Inter ha dato tanto a lui. E' un ragazzo sensibile che poi è venuto a parlarmi. Se domani sarà in campo? Questa è una delle valutazioni che farò tra stasera e domani mattina".
Tra pochi minuti le altre dichiarazioni dell'allenatore alla vigilia di Chievo Verona-Inter.