MAZZOLA: "SABATO HO PIANTO QUANDO HO VISTO..."

"Una grandissima emozione, non nascondo qualche lacrima per la felicità di Massimo Moratti"

MILANO - (da goal.com; articolo di Sergio Stanco) Sandro Mazzola ha vissuto in prima persona l'epopea della Grande Inter, quella i cui fasti sono stati rinverditi dall'impresa della squadra di Josè Mourinho. E dal vivo si è gustato anche l'impresa del Bernabeu. Con lui l'abbiamo rivissuta, non lesinando uno sguardo al futuro...

Buongiorno, partiamo subito dalle emozioni vissute sabato al "Santiago Bernabeu": che cosa ha provato nel vedere la sua Inter sollevare quella coppa?

"Una grandissima emozione, davvero, non nascondo che mi è venuta anche qualche lacrima quando ho visto il Presidente Moratti così felice".

Quando ha capito che l'Inter l'avrebbe portata a casa?

"Dopo il primo gol di Milito. Lì ho capito che cosa aveva preparato Mourinho, prima di allora non me ne ero ancora reso conto: ha deciso volontariamente di aspettarli, per poi colpirli nel loro punto debole. Ennesima dimostrazione di grande intelligenza tattica. Dopo il vantaggio, non ho mai avuto la sensazione che il Bayern potesse recuperare".

E' vero che, probabilmente, i giocatori, l'allenatore e il presidente si renderanno conto col tempo dell'impresa realizzata?

"Sono d'accordissimo. Neanche noi riuscivamo a realizzare allora. Si finiva e subito si parlava della stagione successiva, era una corsa continua. Invece, il fatto che ancora oggi si parli di noi a 50 anni di distanza, fa impressione. E' anche merito di questi ragazzi, che con la loro impresa ci hanno riportato in auge. Dobbiamo ringraziarli (ride; ndr)".

Ovviamente, i paragoni sono impossibili, ma questa Inter per quello che ha fatto può essere avvicinata in qualche modo alla sua? Può aprire un ciclo anche in Europa nonostante l'addio di Mou?

"Adesso è presto, dovremo aspettare qualche anno per dirlo. Ma se dovessero continuare così, è indubbio che entrerà nella storia".

Unica nota stonata, forse, dichiarazioni a caldo di Mou e Milito...

"Mah, Mourinho si sapeva che sarebbe partito, mentre Milito diciamo che è stato un po' sconvolto dalla doppietta, dalle emozioni e davanti al microfono gli è scappata (ride; ndr). Dopo, però, è subito tornato sui suoi passi, non ne farei un caso. L'importante è che abbia fatto i due goal (ride; ndr)".

Ora si fa un gran parlare del successore di Mourinho: non le chiedo un nome, ma lei punterebbe sulla gioventù o sull'esperienza?

"Non si può dire. Io punterei sulla qualità e non è detto che un giovane non ce l'abbia. Però è una scelta da valutare bene".

E le eventuali partenze di Milito e Maicon sono sopportabili?

"Di chi? Milito? No, Milito cancellalo (ride, ndr). Va bene che dobbiamo parlare per forza di mercato, ma lui da Milano non si muove. L'ha detto anche il presidente che sistema la questione, da quel punto di vista mi sentirei di tranquillizzare i tifosi interisti. Su Maicon non so, ma non credo. Capisco Mourinho che vorrebbe averli nel Real Madrid, ma l'Inter è una grande società e non ha problemi economici, perché andare? Alla fine i campioni d'Europa siamo noi, no?".


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