CALHANOGLU E TANTO CUORE: L'INTER BATTE LA JUVE A TORINO!

Decide un rigore del turco al 49' del primo tempo: poi grande resistenza dei ragazzi di Inzaghi

 

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TORINO - Ci sono notti che sembrano nascere sbagliate e invece diventano dolci. Notti che però ti devi conquistare, fino all'ultimo istante, fino all'ultima stilla di sudore. Perché certe notti pesano in maniera differente. Non solo le statistiche, a ricordare quanto sia sempre stato ostico il campo di Torino per i colori nerazzurri. Ma anche per misurare la bellezza di quando si torna con tre punti pesantissimi, per il campionato, per il morale, per tutto un popolo. Faceva freddo, a Torino, ma le voci dei mille tifosi nerazzurri sono state le ultime a riecheggiare all'Allianz Stadium. C'è solo l'Inter.

Hakan Calhanoglu. La firma è del nostro numero 20, su calcio di rigore. In un frangente convulso, confuso, che stava per lasciare l'Inter senza un rigore sacrosanto e senza un gol all'apparenza limpido. Non ha brillato, la squadra di Inzaghi, per gioco o occasioni. Lo ha fatto per carattere, voglia, determinazione. 105' di partita, una quantità di contrasti, duelli, scatti. Fino alla fine, l'Inter.

L'avvio della Juve è ruggente: galvanizzata dalla prima uscita stagionale con lo stadio al 100% la squadra di Allegri parte lancia in resta e mette alle corde l'Inter che, per diversi minuti, fatica a organizzarsi. Vlahovic dà profondità e pericolosità, Morata ci prova di testa, l'Inter arretra e si mette a protezione dell'area con tutte le proprie forze. Skriniar è monumentale in diverse occasioni, ma la verve della Juve, schierata con Cuadrado più tre punte, impone all'Inter rincorse affannose. Dybala giostra tra le linee, a volte la Juve addirittura sfonda in area. Al 29' il doppio salvataggio in area nerazzurra è addirittura clamoroso: Brozovic e poi D'Ambrosio si immolano.

L'Inter fatica: ha poco grip, sia letteralmente parlando, con tanti scivoloni, che a livello di presa sul match. Distanze che non si trovano, gli esterni poco coinvolti, le punte che faticano a legare il gioco. Al 32' la prima vera incursione: nasce sul centrodestra e vede una combinazione che porta al tiro Calhanoglu, con il salvataggio di De Ligt. Di fatto è l'azione che mette in partita l'Inter, con mezz'ora di ritardo ma con la grande capacità di non aver incassato gol.

Salgono i colpi della contesa: contrasti, nervosismo, calcio poco limpido. Barella e Dumfries provano a innestare dei dubbi nella retroguardia bianconera ed ecco che si concretizza, sul finire del tempo, il calcio di rigore. Si apre, in realtà, una fase che porterà il primo tempo a chiudersi al 54'. Succede di tutto. Dumfries atterrato in area per doppio tocco Morata-Alex Sandro, ma Irrati ha bisogno del VAR e della on-field-review per assegnare il penalty.

Dal dischetto va Calhanoglu: Szczesny para, sulla ribattuta la Juve mette la palla nella propria porta, in un autogol che manda l'Inter avanti. Ma Irrati ferma tutto. Cancella il gol per un presunto fallo di Hakan, ma ordina la ripetizione per l'ingresso in area di De Ligt durante l'esecuzione. Il tempo corre, Calhanoglu si ripresenta e questa volta fredda Szczesny: 0-1 ed esultanza sotto lo spicchio di tifosi nerazzurri. E' il minuto 49' e di fatto il gioco è rimasto fermo per più di cinque minuti. La Juve ha tempo, fino al 54', per provare a cercare subito il pareggio.

In avvio di ripresa la Juve va subito a caccia del pari ma ha meno sprint rispetto ai primi minuti di gara. Il ritmo spezzato, il nervosismo e la confusione in occasione del rigore lasciano strascichi importanti: le idee sono meno brillanti. 

Ciò non impedisce ai bianconeri di rendersi pericolosi con Vlahovic, bravo a sfruttare un errore in disimpegno della squadra di Inzaghi. Brozovic, tornato alla grande al centro del campo, salva tutto. Inter che non ha gamba per offendere ma che trova in Barella la brillantezza necessaria per spezzare il gioco e provare a ripartire. La Juve va vicinissima al gol con Zakaria: incursione centrale e gran destro, Handanovic devia sul palo e occasione clamorosa.

Un momento chiave del match, che frustra le velleità della Juventus, che da quel momento proverà a giocare tanti palloni in area, senza più trovare trame avvincenti. I cambi di Inzaghi, con Vidal, Correa, Darmian e Gagliardini, aiutano a elevare i toni della contesa agonistica. Si viaggia sul filo dell'equilibrio, con l'Inter che con Vidal e Correa potrebbe anche chiudere i conti. Non ci riesce e lascia aperta la strada alla Juve: ma sono solo palloni buttati in area e scontri. Si esaltano i nerazzurri: Bastoni, Skriniar e D'Ambrosio chiudono ogni varco. Fino oltre al 96'.

Vince l'Inter, vince l'Inter 1-0 contro la Juve e si porta a quota 63 punti. L'Inter c'è. 

IL TABELLINO

JUVENTUS (4-2-3-1): 1 Szczesny; 6 Danilo, 4 De Ligt, 3 Chiellini, 12 Alex Sandro (2 De Sciglio 73'); 27 Locatelli (28 Zakaria 34'), 25 Rabiot (5 Arthur 85'); 11 Cuadrado ( 20 Bernardeschi 85'), 10 Dybala, 9 Morata (18 Kean 73'); 7 Vlahovic.
A disposizione: 23 Pinsoglio, 36 Perin, 19 Bonucci, 24 Rugani.
Allenatore: Massimiliano Allegri.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 37 Skriniar, 95 Bastoni; 2 Dumfries (36 Darmian 59'), 23 Barella, 77 Brozovic (5 Gagliardini 77'), 20 Calhanoglu (22 Vidal 77'), 14 Perisic; 9 Dzeko (18 Gosens 90'), 10 Lautaro (19 Correa 59').
A disposizione: 97 Radu, 6 De Vrij, 7 Sanchez, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 32 Dimarco, 88 Caicedo.
Allenatore: Simone Inzaghi.

Marcatori Calhanoglu (I) su rig.
Ammonito: Lautaro (I), Rabiot (J), Locatelli (J), Alex Sandro (J), Cuadrado (J), Skriniar (I), Perisic (I), Calhanoglu (I)
Recupero: 9' - 6'.

Arbitro: Irrati.
Assistenti: Ranghetti, Vivenzi.
Quarto Uomo: Ghersini.
VAR: Mazzoleni.
Assistente VAR: Passeri.


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