L'INTER CONTINUA A CORRERE: 2-0 ALLO SPEZIA, DECIDONO GAGLIARDINI E LAUTARO

Un gol per tempo: i nerazzurri continuano la corsa in Serie A, salendo a quota 34

MILANO - Tutte le insidie di un mercoledì di dicembre. Il freddo pungente, l'umidità, la pioggia che inizia a cadere durante il match, un'avversaria che ha ben poco da perdere, tre punti da conquistare a tutti i costi. Un po' la storia di tanti turni infrasettimanali. Agli ingredienti si aggiunge la presenza sulla panchina ospite di uno degli eroi del 2010, Thiago Motta, e due giovani attaccanti con un trascorso in nerazzurro - Manaj e Salcedo - a guidare il reparto di una squadra votata, a dire il vero, solo alla difesa. L'Inter però è brava, costante, determinata, concentrata. Non lascia nulla al caso, è cattiva al punto giusto e gioca, come sempre, benissimo. Una valanga di conclusioni, due soli gol (forse l'unico difetto della serata), altri tre punti. Spezia battuto 2-0, con i gol di Gagliardini e Lautaro, altra porta inviolata, quarta vittoria consecutiva e quarta partita con almeno due gol segnati.

Se nell'Inter gli assenti sono diversi (a De Vrij, Kolarov e Darmian si aggiunge Bastoni), lo Spezia sceglie una tattica chiara per contrastare la corsa dei nerazzurri: tutti dietro. È un 5-3-2 quello che disegna Motta, che chiede sacrificio proprio a Salcedo per trasformare la fase difensiva in una doppia barricata. L'esito, sull'andamento del gioco, è quello di una partita non certamente spettacolare, anzi. Gli errori tecnici indotti dall'intasamento degli spazi. Ciò non nega all'Inter la capacità di concludere a ripetizione verso la porta di Provedel, pur senza un altissimo tasso di pericolosità: 14 tiri nei primi 45', il computo più alto da inizio campionato.

I tiri dal limite di Correa e Lautaro sono le occasioni più pericolose della prima mezzora, assieme al sinistro di Dumfries neutralizzato da Provedel. Il movimento delle punte nerazzurre contribuisce alla partecipazione sempre più attiva delle mezzali. Ed è proprio da un inserimento perfetto per tempismo di Gagliardini che nasce il vantaggio nerazzurro. Incursione centrale di D'Ambrosio, tacco di Lautaro a favorire la corsa di Gagliardini e destro vincente. Ancora una volta il centrocampista castiga una squadra ligure: 8 dei 15 gol in Serie A li ha realizzati contro Genoa, Samp o Spezia. Succede tanto, nel finale di primo tempo: Correa si attiva con giocate importanti e Kiwior aiuta Provedel con un grande salvataggio sul destro del Tucu. Poi è Handanovic a mettere la firma sul match con uno straordinario intervento al 46', su un colpo di testa di Amian: parata fantastica e importantissima del numero 1 nerazzurro.

Il tiro a bersaglio nerazzurro ha il solo difetto di aver prodotto solo un gol. Questo è il motivo dell'avvio all'arrembaggio nella ripresa, con lo Spezia che per quasi 20 minuti praticamente non riesce a superare la metà campo. Le occasioni piovono, in successione, in 10 minuti che incendiano San Siro. Ad accendere la miccia è il Tucu Correa: dribbling e destro folgorante che si infrange sulla traversa e rimbalza vicino alla riga. Poi Calhanoglu scalda di nuovo i guanti di Provedel nel mezzo di una tambureggiante azione nerazzurra. Manca la ciliegina, il gol: lo costruisce Lautaro, che calciando trova la mano di Kiwior per un rigore netto.

Dal dischetto, come a Venezia, il Toro è implacabile: Provedel spiazzato e 2-0, con il terzo gol consecutivo per l'attaccante argentino. L'Inter non molla e va alla caccia del gol della sicurezza: Calhanoglu, tra i migliori, dopo una strepitosa incursione si vede parare il destro a botta sicura da Provedel. Altre occasioni per i nerazzurri si aggiungono al lungo elenco: il colpo di testa di Perisic alto di poco, un'altra conclusione di Gagliardini, le traiettorie insidiose di Dimarco.

Lo Spezia, grazie ai cambi, alza un po' il baricentro anche in uno scatto di orgoglio dopo l'80' si affaccia pericolosamente per due volte dalle parti di Handanovic. Nessun patema per la retroguardia nerazzurra, che assiste anche al destro di Manaj neutralizzato dal portiere sloveno.

Va in archivio così un match ben giocato dall'Inter, capace non solo di vincere ma anche di effettuare rotazioni importanti nella rosa, mantenendo la porta inviolata e continuando nella striscia positiva. Il viatico migliore per la difficile trasferta con la Roma, sabato all'Olimpico.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D'Ambrosio, 37 Skriniar, 32 Dimarco; 2 Dumfries, 5 Gagliardini (22 Vidal 87'), 77 Brozovic (8 Vecino 87'), 20 Calhanoglu (12 Sensi 69'), 14 Perisic; 10 Lautaro (9 Dzeko 73'), 19 Correa (7 Sanchez 73').

A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 23 Barella, 43 Cortinovis, 46 Zanotti, 47 Carboni, 48 Satriano.  
Allenatore: Simone Inzaghi.

SPEZIA (5-3-2): 94 Provedel; 27 Amian (21 Ferrer 69'), 28 Erlic, 15 Hristov, 14 Kiwior, 13 Reca; 8 Kovalenko (25 Maggiore 64'), 7 Sala (6 Bourabia 64'), 11 Gyasi; 29 Salcedo (10 Verde 69'), 9 Manaj.
A disposizione: 1 Zoet, 40 Zovko, 18 Nzola, 19 Colley, 20 Bastoni, 22 Antiste, 43 Nikolaou, 44 Strelec.
Allenatore: Thiago Motta.

Marcatori: 36' Gagliardini (I), 58' Lautaro (I) su rig.
Ammoniti: Manaj (S), Lautaro (I), Kiwior (S)
Recupero: 1' - 3'.

Arbitro: Ghersini.
Assistenti: Marchi, Macaddino.
Quarto Uomo: Paterna.
VAR: Mazzoleni.
Assistente VAR: Mondin.


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