L'INTER DOMINA, VIDAL E BARELLA ABBATTONO LA JUVENTUS

2-0 senza storia a San Siro: i nerazzurri salgono a quota 40 in campionato

MILANO - Condividere la gioia con i tifosi, quella più sentita e più bella. Se dobbiamo trovare un difetto a questa notte nerazzurra gelida e bellissima, è quella di averlo fatto senza il popolo nerazzurro sugli spalti. Ma lo sappiamo che quando il cuore batte così forte, non ci sono distanze, non ci sono assenze. Ci siamo stati tutti, in quei due palloni che sono finiti alle spalle di Szczesny, li abbiamo spinti assieme, e abbiamo fatto volare sul prato di San Siro i nostri ragazzi, in una partita dominata, da squadra grande, da grande squadra. 2-0 alla Juve, 40 punti in campionato, vittoria sui bianconeri che mancava da 4 anni, una serie di gol sfiorati, la porta inviolata. Vidal e Barella, sono loro che firmano questa vittoria. Ma ci sono tutti i nomi di questa squadra su questo successo: concentrazione, passione, sicurezza, valori tecnici. Abbiamo vinto, lo abbiamo fatto alla grande!

Per queste partite servono gli occhi giusti. Vispi, attenti, reattivi. Cattivi. Gli sguardi, fin dal fischio d'inizio, dei nerazzurri, sono quelli giusti. E Inter-Juventus inizia con la luce giusta, per i nerazzurri. Carica e razionalità, idee chiare e grinta. Vero è che all'11' suona il campanello d'allarme, con Ronaldo che deposita in rete nel gelo di San Siro: tutto inutile, per un fuorigioco di Chiesa che si era avventato sulla respinta di Handanovic dopo il tiro di Rabiot.

Piccolo spavento, trasformato immediatamente in un trampolino per scatenare tutta l'energia di un'Inter davvero dinamica e rampante. Tempo di andare dall'altra parte e Barella inizia a disegnare la propria partita capolavoro, sprintando nella zona del centrodestra, una porzione di campo che a fine partità avrà i segni indelebili del passaggio del 23 nerazzurro, travolgente. Nel suo primo assalto Barella scende e deposita sulla testa di Vidal un cross al bacio. Arturo si inserisce alla sua maniera, stacca in anticipo su Danilo e fa 1-0. Un gol voluto e cercato, il gol dell'ex che apre il match e scatena l'Inter, tutta votata ad andare in verticale, dritta verso l'obiettivo del raddoppio.

Le occasioni si succedono, una dopo l'altra. E hanno due conseguenze: la prima è quella di lasciare la Juve in balia dei nerazzurri, con i bianconeri senza contromisure nell'assorbire le corse forsennate della squadra di Conte. E, dall'altro lato, la frustrazione per il mancato raddoppio, che a lungo è lì, vicino, e non si concretizza. Vidal e Brozovic pungono in avanti, poi è Lautaro che due volte ha la grande chance per raddoppiare. Al 23' calcia alto di sinistro dopo la respinta di Szczesny sul tiro di Lukaku, poi calcia dal limite a lato. Le occasioni sono tante: Lukaku non trova il destro vincente, con Szczesny che si esalta prima sul belga appunto e poi su Barella, conservando un 1-0 strettissimo per l'Inter a fine primo tempo.

Punteggio stretto, ma prestazione grande. E l'attitudine non cambia: la Juve non effettua sostituzioni e l'Inter insiste nella ricerca di corridoi e spazi ormai noti. Il tracciante che riscalda San Siro esce al 52' dal piede di Bastoni: un lancio che è una cometa, che si deposita sopra al piede di Barella, lanciato verso la porta avversaria alla velocità della luce. Succede tutto in un attimo che sembra lunghissimo e invece è un lampo: controllo, tocco e destro sotto alla traversa, per il meraviglioso 2-0.

Meritato e giusto, da esaltare con una ciliegina che non arriverà ma che sarebbe stata giusto premio. La Juve cambia faccia: tre sostituzioni che alzano i bianconeri. L'organizzazione dei ragazzi e le prove individuali pressoché di tutti non concedono alla Juve la benché minima occasione. I ritmi nerazzurri non sono più quelli indiavolati, ma sono modulati e gestiti. La Juve ha sì alzato ritmi e pressione, ma le occasioni grosse le ha sempre l'Inter. Lukaku giganteggia e attira la difesa su di sé aprendo spazi per i compagni. Lautaro prova a piazzare il colpo del K.O. con fuga solitaria e destro a giro, ma il tiro sfiora il palo. 

La notte nerazzurra non può essere sporcata: c'è allora anche la firma di Samir Handanovic, meraviglioso all'87' con una prodigiosa parata su Chiesa nel tentativo di assedio finale della Juve. Che butta palloni in mezzo in serie, ma che trova porte sbarrate, chiusure blindate, ragazzi che non vogliono concedere nulla. I cinque minuti di recupero nel gelo di San Siro sono dolci, per niente freddi, anzi piacevoli. Le maniche corte di Hakimi si palesano ancora dalle parti di Szczesny ma il tris non arriva. 

Importa poco: importa il 2-0, la vittoria, i tre punti, la prestazione, la dimostrazione di forza e volontà, di unità di intenti di questa squadra.

LA CLASSIFICA
 

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 23 Barella, 77 Brozovic, 22 Vidal (5 Gagliardini 77'), 15 Young (36 Darmian 72'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (7 Sanchez 86').
A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 14 Perisic, 24 Eriksen, 99 Pinamonti.
Allenatore: Antonio Conte.

JUVENTUS (3-5-2): 1 Szczesny; 13 Danilo, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 22 Chiesa, 25 Rabiot (14 McKennie 58'), 30 Bentancur, 8 Ramsey (44 Kulusevski 58'), 38 Frabotta (33 Bernardeschi 58'); 9 Morata, 7 Ronaldo.
A disposizione: 31 Pinsoglio, 42 Garofani, 77 Buffon, 5 Arthur, 8 Demiral, 36 Di Pardo, 37 Dragusin, 41 Fagioli, 56 F. Ranocchia.
Allenatore: Andrea Pirlo.

Marcatori: 12' Vidal (I), 52' Barella (I)
Ammoniti: Bonucci (J), Young (I), Morata (J), Barella (I)
Recupero: 2' -

Arbitro: Doveri.
Assistenti: Carbone, Peretti.
Quarto Uomo: Maresca.
VAR: Calvarese.
Assistente VAR: Alassio.


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