<p>L'inizio di una nuova stagione Inter Campus è sempre emozionante, un po' come il ritorno a scuola dopo le vacanze estive. Si incontrano gli amici e si respira l'atmosfera fresca di un quaderno nuovo da riempire con grandi idee cui si ha voglia di dar forma. </p> <p>Si riparte da importanti punti fermi, già testati e condivisi, come le mattinate di camp a Tel Aviv per i bambini israeliani e i bambini profughi africani che nei giorni di Sukkot - Festa delle Capanne, con cui il popolo ebraico ricorda i quarant'anni trascorsi nel deserto, in cerca della Terra promessa - si ritrovano a trascorrere molte ore in campo, insieme agli allenatori locali e agli allenatori in visita. Una full immersion di giochi, esercizi, partitelle che ha la forza di creare legami e complicità, sia tra i piccoli che imparano che tra i grandi che imparano a insegnare. </p> <p>Un obiettivo quest'ultimo cui si è dato ampio spazio durante la visita. Oltre ai corsi di formazione con esami e consegna di attestati agli allenatori con più esperienza, come Arturo ed Emanuele, si è pensato di coinvolgere Janiw, al suo secondo anno Inter Campus, e le allenatrici di Gerusalemme, Rozi e Besan, che da sole allenano un gruppo di bambine arabe sul campo di Beit Zafafa. </p> <p>Tra i momenti più intensi della missione, la visita in West Bank dove, insieme alla formazione classica - delegazione italiana al completo, Arturo, Gheisan (allenatore locale), Bouma (uomo di pace che ci accompagna in Palestina e con cui passiamo i check point) Razeq (uomo chiave che vive nel villaggio palestinese e che fa il tifo per Inter Campus) - per la prima volta dall'apertura del nucleo, cinque anni fa, erano presenti anche Rozi e Besan (arrivate da Gerusalemme) e Ali, ex bambino del Progetto, da quest'anno in campo al fianco di Gheisan per assisterlo negli allenamenti.</p> <p>Avanti tutta!</p>
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