<p><strong>MILANO</strong> - Duemilatrecentoottanta giorni dopo. Quel <strong>boato</strong> "the Championsssss" che ha fatto tremare San Siro e tutti i nostri cuori. È vittoria contro il Tottenham, è una notte che ricorderemo, <em><strong>a riveder le stelle</strong></em>. </p> <p>La partita di ieri è un'emozione infinita. Un filo conduttore che parte dalla gara contro la Lazio della scorsa stagione e arriva diritto alla sfida con gli <em>Spurs</em>. In mezzo, a guidarci come Virgilio, mano nella mano, è proprio <strong>Vecino</strong>. Che la riprende e fa il 2-1. La sua prestazione, suggellata dal gol vittoria, è fatta anche di 4 tiri, 85% di precisione passaggi, 65 tocchi. E tanto <strong>lavoro oscuro</strong>. Per consentire a un altro ragazzo di illuminare. </p> <p>Il match di <strong>Brozovic</strong> fa spellare le mani: il 75% dei suoi passaggi servono per <strong>costruire il gioco</strong>, 90 tocchi, un moto perpetuo. Regista vero, proprio come aveva chiesto Mister Spalletti. C'è anche <strong>il Ninja </strong>che vince 9 duelli su 10, <strong>contrasta</strong>, porta su il pallone. E <strong>Asamoah</strong>, poi, capace di stare dentro il campo e piazzare anche <strong>l'assist</strong>. La sua è un'altra partita da incorniciare. </p> <p>Infine, c'è il gol di <strong>Mauro Icardi</strong>. E come si commenta una giocata così? Esce da casa sua, l'area di rigore, e piazza al volo <strong>un destro che ci lascia lì</strong>, senza fiato. Cosa vuoi dire a <em>Maurito</em> che tocca 16 volte il pallone e la butta dentro così alla prima vera occasione? Niente. Puoi solo esultare.</p> <p>2380 giorni dopo ci siamo. <strong>#InterIsHere</strong>. Ora, anche l'Europa lo sa. Forza Inter!</p>