La delegazione Inter Campus è atterrata in Ungheria per far visita ad allenatori e bambini del progetto. Lavoriamo a Budapest, nell'orfanotrofio più grande del Pease, e a Szendroladt, cittadina del nord dove è presente una grande comunità Rom.
L'attività è iniziata proprio sulle colline magiare, dove abbiamo distribuito maglia e pantaloncini nerazzurri a tutti i bambini del progetto. Con loro, nei giorni di visita, abbiamo svolto numerosi allenamenti in campo, potendo constatare non solo un miglioramento dal punto di vista tecnico, ma anche da quello educativo. Ritrovare visita dopo visita gli stessi bambini un po'cresciuti, ma con un atteggiamento completamente nuovo e migliore rispetto al passato ci fa percepire l'enorme lavoro fatto da Gabor, Tamas e Jeuti, gli allenatori locali. Toccare con mano i progressi raggiunti non può che essere uno stimolo anche per noi, indice di un percorso congiunto che inizia a dare i suoi frutti. Durante i giorni di visita abbiamo aiutato gli allenatori ad organizzare il lavoro per la stagione che sta per iniziare e ampliato la condivisione sulle quattro aree della personalità del bambino.
Siamo poi rientrati a Budapest per far visita all'orfanotrofio di Cepsko. Anche qui abbiamo distribuito maglie e pantaloncini dell'Inter e abbiamo conosciuto i due nuovi allenatori, entrambi di nome Balint. Con loro, abbiamo condiviso la metodologia dell'allenamento Inter Campus, formata da un gioco iniziale, una fase analitica, una situazione di gioco e una partita finale. Come a Szendroladt, riconosciamo sul campo alcuni ragazzi parte del progetto, alcuni addirittura dal 2010. Molti di loro cambiano orfanotrofio o trovano nuove opportunità di vita, ma Istvan e Geisa, all'epoca poco più che bambini, sono rimasti. Il primo esuberante e spigliato, il secondo più introverso. Con entrambi ci abbracciamo: nel tempo, siamo diventati amici.
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