LUANDA - Il campo di Mabubas, il centro salesiano dove i tecnici di Inter Campus hanno lavorato in Angola, è in cemento, durissimo, con della sabbietta sopra che rende difficili i cambi di direzione, ma soprattutto deteriora i pochi palloni che gli allenatori locali hanno quotidianamente a disposizione per i loro allenamenti. E così ci si ritrova sul campo con i 20 bambini del proprio gruppo e con a disposizione due palloni 'normali', uno piccolo da futsal e uno rotto, mezzo sgonfio, ma comunque rotolante e quindi utilizzabile.
Difficile costruire delle esercitazioni in queste condizioni, ma non impossibile. Se questi sono gli ingredienti, l'obiettivo di Inter Campus è realizzare comunque la miglior ricetta possibile, per stimolare tutti i bambini presenti, coinvolgere tutte le aree che costituiscono la personalità dei bambini e per dare spunti ai nostri allenatori locali che su quel campo e con quei materiali ci lavorano tutto l'anno.
E allora si dà fondo alla fantasia per pensare a giochi introduttivi ludico-motori con diversi e numerosi stimoli cognitivi. Si organizza la squadra in sottogruppi per tener fermo ciascuno il minor tempo possibile ed essere in grado, allo stesso tempo, di osservarli nell'esecuzione del gesto tecnico, tema della seduta, e guidarlo così nella scoperta della corretta esecuzione. Si prepara un gioco a squadre, che induca la ripetizione del gesto in una situazione reale di gioco, per preparare il nostro piccolo giocatore a vivere consapevolmente e in maniera preparata ciò che sta aspettando da inizio seduta: la partita! Che puntuale chiude ogni nostro allenamento, organizzata in casi come questo sotto forma di torneo, su due mini campi a cinque, per permettere a tutti di giocare, sperimentare la gestualità, migliorarsi e soprattutto divertirsi. Anche su un campo in cemento un po' scivoloso, anche con quattro palloni rattoppati.
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