APPIANO GENTILE - Infaticabile tornante destro del Perugia 'invincibile' di Ilario Castagner, Salvatore Bagni approda nella Milano nerazzurra nel 1981: 'La chiamata dell'Inter arrivò all'improvviso, in quel momento si parlava molto dell'interesse del Torino nei miei confronti. Fui enormemente felice di accettare, anche se mi aspettava tutta un'altra realtà rispetto a quella di Perugia, dove torno spessissimo e ho tanti amici. Lì era come stare in famiglia, a Milano sarei andato a giocare in una squadra molto ambiziosa con obiettivi e modi di pensare ben diversi'.
'Al primo anno con l'Inter arrivò subito il successo in Coppa Italia, soprattutto grazie al gol segnato all'ultimo minuto dallo 'Zio' Beppe Bergomi nel derby contro il Milan, che ci consentì di passare il turno e di andare poi a vincere la doppia finale contro il Torino'.
'A un certo punto della mia carriera, mi reinventai come centrale di centrocampo grazie a un signore del calcio come Rino Marchesi, al quale devo moltissimo. Durante il ritiro estivo mi chiese di provare a giocare nel mezzo: fu la mia fortuna perché avevo ormai esaurito la mia capacità di giocare sull'esterno. Marchesi sosteneva che potevo interpretare al meglio quel ruolo perché ero in grado di fare sia la fase offensiva, sia la fase difensiva: un'intuizione che mi ha allungato la carriera, migliorandola di molto'.
'L'anno seguente, con Gigi Radice in panchina, giocavamo con un modulo molto offensivo: davanti c'erano 'Spillo' Altobelli, Hansi Muller, un giocatore fantastico e molto elegante, Evaristo Beccalossi, idolo dei tifosi, Carlo Muraro... era un tipo di calcio molto dispendioso, arrivammo quarti dopo una bella rimonta'.
'Nel 1984 venni ceduto al Napoli per 4 miliardi di lire, la mia fortuna fu quella di andare a giocare lì nello stesso momento in cui arrivò Diego Maradona. Quando poi tornai a San Siro con la maglia dei partenopei, fui accolto in maniera splendida dai tifosi nerazzurri'.
Bagni ci tiene a sottolineare un record personale molto particolare: 'Assieme forse a Zanetti, penso di essere l'unico giocatore al mondo a non aver mai avuto un infortunio: in 15 anni di professionismo e poi con gli amatori non ho mai avuto una contrattura, né saltato una partita per infortunio'.
Appese le scarpette al chiodo, la sua carriera nel calcio è proseguita sotto vesti differenti: 'Un giocatore che ho consigliato all'Inter? Segnalai Adriano a Massimo Moratti, una persona davvero disponibile con la quale ho sempre avuto un rapporto molto buono'.