ANDREAW RAYAN GRAVILLON, GIOVANE TALENTO NERAZZURRO D'OLTREMARE

Velocità, fisico e attitudine nelle letture: MondoFutbol.com presenta il giovane talento delle giovanili nerazzurre

MILANO - Guadalupa è un paradiso terrestre. Isola delle Antille, pieno oceano Atlantico, è uno di quei posti di cui guardi le foto che ispirano naturale magia pure senza utilizzare nessun filtro Instagram, e sogni immediatamente di trasferirti. C'è chi fa il percorso inverso. La rotta tra la Regione d'Oltremare e la Francia è battutissima. Si va in Europa per crearsi nuove prospettive di lavoro, anche se immaginiamo che quel paesaggio da favola te lo porti dentro sempre, nel cuore. E forse proprio da quel mondo trovi ispirazione per rendere differente il tuo modo di lavorare, specie quando sei chiamato a interpretare un ruolo particolare. Il calciatore, per esempio.

Dall'isola di Guadalupa arriva in Europa Lilian Thuram, non certo un personaggio ordinario. Così come non lo sono l'ex fuoriclasse Thierry Henry e Alexandre Lacazette, oggi attaccante del Lione, nati da genitori originari dell'isola atlantica, altri due che non fanno dell'ordinarietà, dentro ma pure fuori il campo, una costante della loro esistenza.

Chissà se quel briciolo di diversità, di unicità, accompagnerà la carriera anche di Andreaw Gravillon, difensore della Primavera dell'Inter, nato nel 1998 a Point à Pitre, una delle città principali dell'isola di Guadalupa. Anche lui ha percorso la rotta verso la Francia e, giovanissimo, è cresciuto nella regione parigina dell'Île-de-France. Inizia a tirar calci a un pallone a Creteil, poi eccolo impegnato nella squadra di Garges-lès-Gonesse. L'area attorno a Parigi concentra tutti i maggiori calciatori di Francia: è territorio esplorato da tutti gli osservatori. Poi bisogna avere il fiuto dei talent scout bravi per individuare i ragazzi giusti. L'Inter, con Pierluigi Casiraghi, ha sempre circolato in quel territorio, fin dai tempi dell'acquisto di Jonathan Biabiany.

Gravillon desta interesse e arriva la proposta di un altro viaggio, stavolta verso sud, con destinazione Interello. Lì entra in gioco un'altra forza del club nerazzurro: la capacità di accogliere, gestire, accompagnare la crescita dei ragazzi. Favorito anche dall'amicizia con Bakayoko, altro ragazzo giunto dall'Île-de-France, e dalla lingua in comune con il suo primo tecnico nerazzurro, Benoit Cauet, negli Allievi, si integra al meglio nel gruppo. Mostrando, anche ai più scettici, che dietro un'esplosiva fisicità c'era anche il desiderio di migliorare, tecnicamente e tatticamente. Già dalla sua prima stagione, sotto mister Cauet, si notano significativi passi avanti nella capacità di gestirsi durante la gara: non facile per un ragazzo che sostanzialmente trovava all'Inter la sua prima vera squadra con un approccio professionistico al gioco. Durante la sua prima stagione da Allievo, realizza anche un grande gol in acrobazia che serve ai nerazzurri per battere la Roma poi campione: questa sua capacità acrobatica lo diverte e lo stimola, ed è segnale soprattutto di elasticità e coordinazione.

Gravillon è presto preso in considerazione dalla Primavera di Stefano Vecchi. Velocità, fisico e una sempre migliore attitudine nelle letture delle situazioni convincono subito il tecnico. Si disimpegna anche come terzino destro, oltre che nel suo ruolo naturale di centrale difensivo, e in questa stagione non ha avuto problemi nell'adattarsi nella nuova "difesa a tre" organizzata da mister Vecchi. Il percorso di crescita è ancora lungo, ma proprio la sua capacità di assorbire consigli e metterli prontamente in pratica, ne fanno uno dei prospetti più interessanti della formazione Primavera. Poi, coi grandi, molto dipenderà da lui: la fiducia da parte di tutti c'è, ed è abbondante. Oltre all'Inter, anche Guadalupa, sarà orgogliosa di un suo nuovo figlio calcistico.

Carlo Pizzigoni

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