SANTON: "GLI ESORDI E UN'ANNATA INDIMENTICABILE"

Il difensore nerazzurro protagonista della nuova puntata di Caffè Doppio su Inter Channel: "Il 2009 è stato un anno da sogno, non dimenticherò mai l’esordio. Poi abbiamo vinto tutto"

APPIANO GENTILE - Puntuale come ogni settimana torna Caffè Doppio. Ospite di questa puntata del nuovo format di Inter Channel è Davide Santon: "Il soprannome di Bambino è un bel ricordo del mio esordio. Sono andato in ritiro a Brunico con la prima squadra e da lì poi è partito tutto. Scudetto con Giovanissimi, con gli Allievi Nazionali e poi ne ho perso uno in finale Primavera contro la Sampdoria. Ai tempi giocavo ala, ero un giocatore da 15 gol a stagione".

"Con Mario siamo stati tanto amici ai tempi dell'Inter, uscivamo spesso insieme. È sempre bello ricordare quegli anni".

"A 10 anni ho fatto il mio primo provino con l'Inter contro la Sangiulianese, fu una giornata indimenticabile. Feci anche gol, poi da lì frequentai per quattro anni una squadra del mio paese. A 14 anni mi sono trasferito a Milano e all'inizio è stata un po' dura passare da un paesino di 3.000 persone ad una grande città dove non conoscevo nessuno".

"La giornata tipo era fatta di scuola e allenamenti, poche giornate libere e un ritmo di vita completamente diverso. Per chi viveva a Milano era tutto più facile, vivevano con i genitori. Diciamo che la vita in collegio ti aiuta a crescere e a pensare in maniera diversa".

"L'anno della maturità eravamo io, Balotelli, Obi, Destro. Il voto più alto? Obi, ma io ho preso più di Mario. A parte gli scherzi è stata una bella soddisfazione per tutti concludere gli studi".

Dopo il ritiro di Brunico, per Davide inizia una grande avventura in nerazzurro: "All'inizio venivo sempre convocato e poi mandato in tribuna. Però mi allenavo tutti i giorni con la prima squadra. A gennaio, durante il mercato, era anche arrivata qualche offerta e l'idea di fare un po' di esperienza mi avrebbe fatto bene. Dopo la sconfitta di Bergamo mi accorsi che stava succedendo qualcosa. La settimana prima, con la Primavera, il mister mi fece giocare terzino sinistro, un ruolo per me nuovo. Dopo Bergamo, contro la Roma, il mister mi schierò titolare proprio a sinistra. Da lì giocai fino alla fine, campionato e ottavi di Champions League".

"L'anno dopo vincemmo il Triplete ma per me l'anno indimenticabile fu quello precedente, per tutti gli esordi. Nel 2010 mi operai al ginocchio saltando quasi tutta la stagione, anche se mi sentivo parte del gruppo. Quei tre titoli più il Mondiale del Club furono la ciliegina sulla torta".

A 20 anni, Santon ha già vinto praticamente tutto: "Non sai mai cosa ti riserva il futuro nel nostro sport, meglio vincere quando c'è l'occasione. In futuro sogno di giocare ancora la Champions League e da protagonista".

Ad un certo punto il percorso con l'Inter si interrompe: "C'erano grandi aspettative, poi è arrivato un periodo di grandi pressioni e di infortuni. Ero molto giovane, le prestazioni non erano di livello e quando giochi senza fiducia le cose non vanno. Parte tutto dalla testa, quando non hai fiducia nei tuoi mezzi è difficile, avevo perso un po' di spensieratezza".

"Non mi accontento mai, ho iniziato a giocare in questo ruolo a 18 anni e non è facile adattarsi. Ma a spostarmi lì fu Mourinho, uno che un po' ne capisce...".

In Inghilterra, Davide ritrova il campo e mette su famiglia: "Mi sono trasferito con mio cugino e ho imparato la lingua seguendo le lezioni all'università. Poi ho conosciuto questa ragazza che mi ha cambiato la vita. Stiamo insieme da 5 anni e mezzo, abbiamo una bellissima bimba di tre anni e mezzo".


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