SERENA: "CHE RICORDI QUEL GOL AL MILAN"

L'ex attaccante nerazzurro a Memorabilia: "I tedeschi dell'Inter hanno fatto la differenza. Con Trapattoni e Radice grande stima reciproca"

MILANO - Ennesima puntata di Memorabilia con ospite Aldo Serena. L'ex attaccante nerazzurro si racconta ai microfoni di Inter Channel, tra le diverse esperienze all'Inter e quelle con la maglia della Nazionale italiana: "Quando ho iniziato a giocare a calcio lavoravo con mio padre nella sua fabbrica. Non ho mai pensato che potesse diventare il lavoro della mia vita e prima di essere un attaccante giocavo a centrocampo. Ero in Serie B, poi l'Inter mi comprò dal Como. Ho giocato in diverse squadre ma l'Inter manteneva sempre il mio cartellino. Sono andato al Bari prima di tornare l'anno successivo in nerazzurro. Entravo spesso dalla panchina e in quella stagione ho segnato due gol in campionato e uno in finale di coppa Italia contro il Torino".

Dopo una parentesi in prestito al Milan il ritorno in nerazzurro: "Tornai all'Inter con allenatore Gigi Radice, lui mi stimava molto. Con Trapattoni sono stati gli allenatori con i quali ho avuto una grande stima reciproca".

Poi il passaggio al Torino e la storica impresa del secondo posto: "Pellegrini decise di darmi in prestito all'Udinese anche se rifiutai per seguire mister Radice al Torino. Lui conosceva le mie caratteristiche, abbiamo fatto un campionato strepitoso in quell'annata arrivando secondi alle spalle del Verona".

Dopo due anni alla Juventus il ritorno definitivo all'Inter: "In quella squadra c'erano giocatori non più giovanissimi e avevamo bisogno di qualche innesto soprattuto a centrocampo. Il mio compagno di reparto era Ramon Diaz, ci trovavamo benissimo. I tedeschi nell'Inter sono stati fondamentali in quella stagione, Brehme mi ha fatto tantissimi assist. Matthäus era una forza della natura, aveva una potenza incredibile".

Probabilmente il gol più significativo della carriera è quello realizzato di testa contro il Milan l'11 dicembre 1988: "Indubbiamente è il più significativo, è stato uno snodo importante per il nostro campionato. Dopo la sconfitta in Coppa contro il Bayern Monaco era fondamentale vincere quel derby. Abbiamo giocato una gara difensiva cercando di ripartire in velocità".

Quindi un parallelo tra due grandi allenatori della storia nerazzurra, Mourinho e Trapattoni: "Hanno allenato in due generazioni differenti, anche il calcio era completamente diverso. Con modalità opposte sapevano arrivare nel profondo di ogni calciatore. Trapattoni era meno cinico di Mourinho ma era molto bravo ad allentare la tensione in momenti complicati". 

Qualche battuta anche sull'esperienza in Nazionale: "La mia avventura è iniziata nel 1984, quando sono stato convocato per le Olimpiadi. Ho fatto anche i Mondiali in Messico nel 1986, poi anche grazie allo scudetto vinto con l'Inter, mi sono costruito le successive presenze in Azzurro. Nel mondiale del 1990 ero tra i papabili ad avere una maglia da titolare. I tifosi italiani ci davano una carica incredibile, ricordo gli spostamenti in pullman tra tantissime persone".

Infine l'ultima stagione all'Inter, con un campionato sfiorato e una Coppa Uefa vinta: "La coppa fu vinta con pieno merito. Ricordo con piacere la finale contro la Roma ma anche con un pò di dolore dato che all'andata mi lussai la spalla e quindi non ho potuto giocare la gara di ritorno".

Per ascoltare l'intervista completa collegati questa sera su Inter Channel alle 19.30 e non perderti questa puntata di Memorabilia!


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