KINSHASA - La stagione secca si fa sentire: una cupola di polvere sovrasta la città impedendo al sole di colpire con forza, il che è l'ideale per fare allenare i centoventi bambini dell'Inter Campus di Kinshasa, provenienti dal campo militare di Kokolo, dal quartiere di Lingwala.
Sul terreno della scuola tecnica statale i tecnici Inter Campus Alberto e Lorenzo organizzano tre giorni di formazione sportiva per i bambini di questi quartieri fatiscenti. Qui vivono le famiglie dei militari di stanza nelle lontane regioni del Paese, quindi prive di sostegno economico e con gravi difficoltà socio-educative, che spingono molti giovani a diventare 'shegué', cioè piccoli criminali di strada. In collaborazione con l'Associazione Ujana, in questi luoghi lavoriamo da anni per dare una diversa opportunità di passare il tempo ai bambini della zona, incentivando anche la loro partecipazione scolastica.
L'entusiasmo è grande, perchè nessuno in città si occupa di bambini di questa età con un progetto sportivo adatto, che li faccia divertire ed impegnarsi, sviluppando la crescita della loro personalità in un ambiente così difficile. Le enormi dimensioni del Congo costringono ad alternare le visite tra qui e l'altra grande città del Paese, Lubumbashi, a centinaia di km di distanza e raggiungibile solo in aereo, ma il contatto costante coi nostri referenti locali ci permette di monitorare a distanza le attività anche nei lunghi periodi intermedi tra una visita e la successiva. Quando ricordiamo ai bambini che in autunno arriveranno le nuove maglie dell'Inter i loro occhi si illuminano e uno dei bimbi che al nostro arrivo ci aveva salutati con uno sfottò 'bonjour Mundele' (ciao, Bianco), quando partiamo si avvicina alla macchina e con un sorriso dice: 'au revoir, Intér', con l'accento sulla e, e questo ci sembra il miglior saluto possibile.
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