SAN ANDRES de TUMACO - Ancora dentro l'aereo, in fase di parcheggio, scorgiamo dai finestrini le prime maglie nerazzurre. I bambini di Inter Campus, infatti, insieme agli allenatori, hanno potuto spingersi fin nella sala degli arrivi (di fatto l'unica oltre a quella delle partenze) per accoglierci con musiche, danze locali e cori interisti. Un'emozione grande, ulteriore conferma dell'importanza del loro coinvolgimento integrale in attività formative, dentro e fuori dal campo, attraverso e grazie ai nostri partner. Sulla strada verso l'albergo scopriamo che il paese, abbarbicato su tralicci in legno che sostengono ogni casa, vive in funzione delle maree e seguendo il ritmo delle piogge, che almeno una volta al giorno allagano strade e campi di calcio.
Dal pomeriggio e nei giorni successivi, però, si torna sul terreno di gioco e alla passione per il pallone. L'allenamento più particolare, è quello all'alba, il mattino seguente. Con il campo usuale occupato da una manifestazione sportiva, ci spostiamo sul bagnasciuga, sfruttando la bassa marea e gli ampi spazi di sabbia. Tanto divertimento, ma anche nuovi esercizi per il controllo della palla e la difesa della posizione su una superficie diversa dalla solita terra. I portieri si possono tuffare senza farsi male, gli attaccanti colpiscono di testa lanciandosi in modo coraggioso e i difensori approfittano per qualche scivolata in più rispetto al solito.
Si chiude la sessione con la classica partitella, le strette di mano tra compagni e gli scambi di maglia imitando i grandi campioni. Juan e Camilo, però, si spingono addirittura oltre: avendo lo stesso numero di scarpe, per giocare si scambiano la destra in segno di amicizia. Al termine dell'allenamento, le scarpe tornano ai rispettivi proprietari, ma il pizzico di talento che si sono passati sarà in comune per sempre.
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