CORDOBA PRESENTA "COMBATTERE DA UOMO"

L'ex difensore nerazzurro a Milano per la presentazione del libro sulla sua vita: "Ciò che ho vissuto nella mia carriera è un sogno. Che gioia vincere quei trofei!"

⁠⁠⁠MILANO - "Combattere da uomo", in campo e fuori. Ivan Ramiro Cordoba, pilastro della difesa nerazzurra per oltre 12 anni, ha presentato oggi il suo libro (edizioni Mondadori) a Milano. Un'occasione per ricevere l'abbraccio dei tanti tifosi che l'hanno amato e che non smettono di ricordarne i recuperi, i sacrifici e i trionfi sul prato di San Siro: "Sono molto orgoglioso di essere qui per presentare il libro. Ci ha fatto da tramite una carissima persona come Paolo Orlandoni, insieme alla famiglia".

"Io non sono mai stato tipo da raccontare la mia infanzia o gli eventi di spogliatoio. Alla fine però mi sono convinto, perché ho pensato che ciò che ho vissuto nella mia carriera e fino ad oggi ho sempre pensato che fosse un sogno".

"Perfino le mie figlie scoprono dal libro alcune cose della mia vita e anche questo è un motivo fantastico per scrivere. Posso collegare il mio passato a loro e l'ho fatto con grandissimo piacere. Ripercorrere con la memoria le fasi del libro durante la stesura mi ha fatto sentire bene perché poche volte mi fermo a pensare a quello che ho fatto. Sono molto orgoglioso di essere qui con tutti coloro che hanno fatto parte della mia vita e si ritroveranno in questo libro".

Cordoba ha voluto poi ripercorrere alcune tappe della sua vita e della carriera in nerazzurro: "La Cueva era un gruppo dentro al gruppo, che ha iniziato a covare ciò che poi si è realizzato. Davamo tutto e all'inizio qualche forza strana non ci permetteva di arrivare al traguardo... dopo abbiamo saputo che strana forza fosse. L'anima che si è portata dietro la squadra, anche dopo le sconfitte, ha generato le gioie immense che abbiamo vissuto dopo. Mai sarebbero state tali le goie senza quelle sconfitte. Mi viene ancora in mente il momento in cui abbiamo sollevato i trofei. La prima Coppa Italia per me era come un sogno, dalla Colombia a quella vittoria, era incredibile".

"Ho avuto un rapporto speciale con Mancini perché mi ha dimostrato piena e totale fiducia. Dopo un infortunio alla caviglia che mi aveva conciato male, lui mi disse prima di una gara di Coppa Italia "è una partita importante, ti voglio con me". Devi sentirti importante per la squadra, capace di dare un contributo, ma la cosa più importante deve essere il gruppo. Se a questo aggiungi la fiducia dell'allenatore, ogni pallone diventa possibile. Mourinho è un fenomeno perché riesce sempre a capire quando ogni giocatore è nella sua condizione migliore".

Alla presentazione del libro è intervenuto anche Massimo Moratti, sotto la cui presidenza Cordoba ha collezionato 455 presenze in maglia nerazzurra e vinto 5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League e 1 Mondiale per Club FIFA: "Sono felice di essere qui con Ivan. La videocassetta che per la prima volta visionai di Cordoba fu quella che mi impressionò di più. Me ne parlò Lippi. Io ero solitamente severissimo e dicevo subito di no".

"Della sua videocassetta però mi impressionarono non solo le doti che conoscete di forza, grinta e velocità, ma anche che lui fosse quello delle sue società ad avere i compiti di maggiore responsabilità: punizioni, rigori, regia. Aveva una personalità importante e ci mise a posto la difesa, con chiunque giocasse".

Una sorpresa per Cordoba e per tutti i presenti è stato il video messaggio del vice president Javier Zanetti, direttamente dalla Cina: "Sei un combattente in campo e soprattutto fuori. Non ho dubbi che il tuo libro sarà un grandissimo successo. Ti voglio bene fratello".


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