BRASILE, VISITA A RIO DE JANEIRO E SAN PAOLO

L'attività intensa e l'allegria dei bambini delle favelas brasiliane

La visita in Brasile comincia alle 05:30 di un martedì mattina, nella madrugada, come chiamano qui le prime ora dell'alba. Giusto il tempo di atterrare, lasciare le valigie in albergo e si va in campo. Attività in tre nuclei differenti: prima Cavalcanti, poi Kitungo e infine Vila do Joao, tutti nella periferia nord di Rio de Janeiro, vicino o dentro la favela di Maré. La comunità si estende a perdita d'occhio e, come sempre, l'esercito sorveglia ogni ingresso. Le distanze tra un campo e l'altro non sono enormi, ma il traffico intenso allunga ogni spostamento. Ci muoviamo accompagnati da Del, il nostro instancabile referente locale che approfitta dei tratti in macchina per aggiornarci sull'evoluzione del Progetto e sulla delicata situazione sociale del Paese.

 

Il giorno successivo effettuiamo un ultimo allenamento nel campo di Conjunto Esperanca e l'importante incontro istituzionale con il nuovo Console Generale, Riccardo Battisti. Da interista, ci accoglie a braccia aperte insieme a Luigina Masello, con cui da tanti mesi collaboriamo per far arrivare in terra verdeoro le oltre 2.000 maglie nerazzurre.

 

Trasferimento in serata alla volta di San Paolo, dove Chiquinho e Antonio ci ospitano nelle loro case con il solito affetto. Nel quartiere Sao Miguel Paolista, a circa tre ore dal centro città, ritroviamo gli allenatori della parrocchia, Fernando e Marcelo, e incontriamo per la prima volta quelli dei nuclei di Agua Vermelha e Santo Antonio. L'attività prosegue in un clima felice, con tanti momenti di formazione per gli educatori e gioco per i bambini.

 

Si riparte con il campo di terra rossa negli occhi e l'allegria dei bambini nel cuore, portando a casa un po' di Brasile, in attesa della prossima visita.

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