MILANO - La storia di un capitano, di un'epoca leggendaria, che inizia da una sconfitta e finisce con un trionfo. Un racconto di numeri: il tre, il quattro e il cinque. Storia di speranze, di sogni e di serate indimenticabili. Una voce narrante che affascina con melodiosa cadenza Sud Americana. Poeti e calciatori, un'unione inscindibile in Argentina, lì dove Javier è nato. Zanetti Story, nei cinema il prossimo 27 febbraio, un evento promosso Nexos digital, da una produzione Enormous Film.
Dopo la proiezione della pellicola alla stampa, il vice presidente nerazzurro ha incontrato i tanti giornalisti presenti: "Voi italiani mi avete adottato come un figlio quando sono arrivato tanti anni fa e sapete quello provo per l'Inter e per la maglia che ho difeso. Voglio essere realista e dire che non pensavo che sarei finito sul grande così a lungo schermo. È stata una bellissima sorpresa una emozione positiva. Poter raccontare la mia storia. Tantissimi personaggi famosi che parlano di me e io qui li voglio ringraziare. La cosa che ho apprezzato di più è la testimonianza nei miei confronti e l'emozione che hanno espresso le persone come Mourinho, per esempio, nel raccontare la mia storia. È stato un percorso molto bello che mi piaciuto condividere con il pubblico".
Si parla anche dell'attualità: "Roberto Mancini è un grande allenatore e so che i ragazzi stanno creando un grande gruppo. Se è cambiato? Si forse è più tranquillo, in Inghilterra dopo le vittorie con l'Inter ha dimostrato di essere un numero uno. Scherzi a parte è sempre il grande uomo di calcio che mi ha fatto vincere da calciatore. Vedo i ragazzi che lavorano in settimana e credo che stiano impegnandosi molto. Sono contento che adesso i risultati diano ragione alle loro fatiche. Adesso ci serve la continuità e l'entusiasmo, i primi ingredienti delle vittorie".
I ragazzi del Viareggio? "Gli auguro il meglio, spero che continuino sulla strada che hanno percorso fino ad oggi. I miei complimenti per questa vittoria vanno inoltre a chi segue con attenzione, passione e competenza il settore giovanile nerazzurro. Bravi tutti".
Presenti in sala anche i due registi che hanno firmato la pellicola Simone Scafidi e Carlo A. Sigon: "L'idea di partenza è che siamo entrambi tifosi interisti e che pensavamo ci fosse un solo punto di riferimento intorno al quale gravita il mondo interista. È stato un lavoro capillare di ricerca e di trasposizione di valori umani. Siamo orgogliosi che Javier si senti rappresentato da questa pellicola. Ci è piaciuto raccontare la sua storia attraverso il pensiero degli altri di chi ha condiviso la vita con Zanetti".
Il prossimo appuntamento è nelle sale. Dove e come? lo trovate qui.